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Ponticelli, si rafforza l’asse De Micco-De Martino

Ponticelli, si rafforza l’asse De Micco-De Martino

Scarcerazioni eccellenti tra i nemici dei De Luca Bossa del Lotto 0. Superate le incomprensioni tra i “Bodo” e gli “XX”. Le indagini sull’omicidio Vanacore

NAPOLI. Solo incomprensioni e non fibrillazione o contrasti, ma in ogni caso oggi l’asse tra i De Micco e i De Martino sarebbe più saldo che mai. Tanto più che i due gruppi hanno incassato scarcerazioni eccellenti proprio mentre i De Luca Bossa subivano colpi importanti dallo Stato. Cosicché, in attesa di capire con precisione il movente dell’omicidio di Federico Vanacore, i “Bodo” e gli “XX” sono considerati dagli investigatori al momento i più presenti a Ponticelli.

Sembra lontano anni luce il tempo in cui si pensava che la cosca alleata dei Mazzarella fosse scomparsa, in 24 mesi circa la situazione sul territorio si è ribaltata. Guai però a commettere lo stesso errore di valutazione con gli uomini di malavita del Lotto 0, che possono sempre contare sull’appoggio dei Rinaldi di San Giovanni a Teduccio e degli Aprea di Barra. Dall’inizio del 2023 una serie di circostanza ha aiutato l’asse De Micco-De Martino a rinforzarsi nuovamente: le scarcerazioni per fine pena di Fabio Riccardi e Giuseppe De Martino (figlio di Francesco e fratello di Antonio degli “XX”) e sul versante opposto, gli arresti di Christian Marfella con quattro soci per le bombe dell’anno scorso.

Così come le indagini sulla clamorosa rapina nella zona del “Conocal” diventata virale sul web si sono intersecate con quelle sull’omicidio di Federico Vanacore, vicino ai “Bodo”, e qualche investigatore ha logicamente ipotizzato un possibile collegamento tra i due episodi. Ma la diffusione del video girato con il telefonino forse ha cambiato i piani oppure la Qashqai serviva per un colpo o per appoggio all’agguato mortale. Per il delitto si pensa ancora che sia saltata la tregua tra i De Micco e i De Luca Bossa. C’è andato di mezzo il 33enne ritenuto vicino ai “Bodo” anche se in passato aveva avuto una relazione sentimentale con una giovane donna di una famiglia alleata del gruppo del Lotto 0.

Ma la vittima lavorava soprattutto nel mondo della droga e probabilmente proprio per questo a novembre scorso fu ”gambizzato” nel Rione Traiano. Evidentemente l’avvertimento non era bastato, cosicché chi gli sparò allora ha alzato il tiro alle 16 e 15 del 6 febbraio centrandolo alla testa e al petto con ben 7 colpi di pistola. Federico Vanacore ultimamente si vedeva poco in giro, ma il 6 febbraio scorso i sicari lo aspettavano al varco.

L’occasione si è presentata mentre il 33enne a bordo di una 500L transitava a bassa velocità in viale Margherita. Due malviventi in scooter si sarebbero avvicinati all’autovettura sparando contro il conducente, che era solo nell’abitacolo. La macchina è stata trovata con il motore acceso sul lato destro della carreggiata, senza danni alla carrozzeria e con alcuni fori sul finestrino anteriore sinistro. Per l’uomo all’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine non c’era più nulla da fare. Sulla dinamica, si spera, un aiuto potrebbe arrivare dal vaglio delle telecamere della zona, sia pubbliche che private.

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