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Il ras dei Grimaldi rimane dentro

Il ras dei Grimaldi rimane dentro

NAPOLI. Commando armato intercettato dai carabinieri all’Arenella, il rampollo della mala di Soccavo resta per il momento ancora dietro le sbarre. Ciro Granillo (nella foto), figlio naturale del boss ergastolano Ciro Grimaldi “Settirò”, ieri mattina si è presentato davanti al gip per l’udienza di convalida. L’impianto accusatorio ha sostanzialmente retto, ma il giudice, accogliendo l’argomentazione difensiva dell’avvocato Giuseppe Perfetto, ha escluso per il presunto ras l’accusa di ricettazione. Resta in piedi dunque quella di armi, reato aggravato dalla finalità mafiosa. Il fermo è stato infine convalidato. Cosa dovessero fare o perché stavano tutti insieme in macchina all’Arenella resterà probabilmente sempre un mistero. Ma proprio l’anomalia rappresentata da sei uomini in una sola autovettura, addirittura una Smart, ha attirato l’attenzione dei carabinieri in via Gabriele Jannelli e come conseguenza ha provocato l’arresto di Ciro Granillo, 31enne figlio naturale del boss “Settirò”. Aveva una pistola addosso: una “Beretta” con dieci colpi nel caricatore, pronta a sparare. Mentre sono stati rilasciati gli altri, tra cui un pezzo da novanta del clan di Soccavo: Pasquale Grimaldi, che indossava un giubbotto antiproiettile. Ciro Granillo e Pasquale Grimaldi, 44enne figlio di Ciro “Settirò”, sono fratelli ritenuti dagli investigatori attualmente ai vertici della storica famiglia malavitosa di Soccavo entrata di nuovo in contrasto l’estate scorsa con i Vigilia. Una guerra durata fino a ottobre con ripetuti colpi su entrambi i fronti e due agguati mortali a esponenti del gruppo “scissionista”.

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