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Mazzata in appello alla Vannella Grassi

Mazzata in appello alla Vannella Grassi

Una nuova tegola giudiziaria si abbatte sul clan dei “Girati”. Gli ultimi ras della mala di Secondigliano e Scampia tornano alla sbarra per la conclusione del processo di secondo grado e quella che ne viene fuori è una vera stangata: sono stati oltre 500 gli anni di reclusione inflitti ai 43 imputati dai giudici della Corte d’appello di Napoli. Non è tuttavia mancato qualche colpo di scena: i ventidue imputati che nel corso del processo hanno ammesso gli addebiti hanno infatti ottenuto delle riduzioni di pena, che in alcuni casi sono state anche piuttosto sostanziose. I boss della Vanella Grassi che hanno mantenuto “il punto”, su tutti Salvatore Petriccione, Grimaldi jr, Alessio Angrisano e Vincenzo Spera, si sono visti invece ribadire il verdetto di primo grado. Queste nel dettaglio le condanne rideterminate in appello grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche: Angelo Angrisano, 17 anni e 4 mesi; Anna Maria Amodio, 8 anni; Pasquale Auriola, 9 anni e 4 mesi; Giovanni Borriello, 8 anni; Vittorio Capuozzo, 10 anni e 8 mesi; Carmine Casaburi (difeso dall’avvocato Emireno Valteroni), 9 anni; Salvatore Costagliola, 6 anni e 8 mesi; Antonio Cristilli, 10 anni e 4 mesi in continuazione con altra sentenza; Luigi Di Natale, 10 anni e 4 mesi; Vincenzo Giglio, 9 anni e 4 mesi; Nico Grimaldi, 9 anni e 4 mesi; Antonio Guarino, 8 anni e 10 mesi; Umberto Ippolito, 9 anni e 2 mesi; Raffaele Paone (difeso dagli avvocati Rocco Maria Spina e Domenico Dello Iacono), 11 anni; Nunzio Pecorelli, 9 anni e 4 mesi; Gaetano Pocci (anch’egli difeso dall’avvocato Valteroni), 9 anni; Giuseppe Rapillo, 10 anni; Carmine Ricci, 11 anni e 4 mesi; Alberto Russo, 9 anni; Antonio Saggese, 5 anni; Giuseppe Scarpellini, 9 anni e 4 mesi. Condanne confermate invece per Alessio Angrisano (18 anni), Alfonso Ansioso (10 anni), Luigi Burzio (12 anni), Vincenzo Carella (10 anni), Pietro Castro (10 anni), Salvatore Criscuolo (11 anni e 4 mesi), Benito D’Alessio (16 anni), Pietro Del Piano (11 anni), Nicola De Maso (13 anni), Giuseppe Esposito (12 anni e 8 mesi), Francesco Forte (10 anni e 8 mesi), Vincenzo Grimaldi (18 anni e 4 mesi), Eduardo Improta (10 anni), Salvatore Lamonica (12 anni), Emanuele Mincione (13 anni e 8 mesi), Luigi Pappagallo (9 anni), Pasquale Parziale (3 anni), Salvatore Petriccione (20 anni in continuazione con altra sentenza), Gennaro Romano (10 anni), Vincenzo Spera (16 anni), Giovanni Strazzulli (12 anni e 8 mesi) e Gennaro Torino (10 anni). L’inchiesta aveva consentito di disarticolare il nuovo gruppo della Vanella Grassi, uscito sostanzialmente vincitore dalla terza faida di Scampia e per questo ormai egemone in gran parte della periferia nord. Il cartello capeggiato da Petriccione “’o marenaro” era articolato in ramificazioni territoriali: il gruppo di San Pietro a Patierno diretto dal ras Vincenzo Grimaldi, il gruppo Spera agli ordini di Vincenzo “’o nir”, monopolista degli affari criminali all’interno della Vela Celeste, e il gruppo Angrisano, attivo invece nel Lotto G e nel Lotto P del quartiere Scampia. Gli imputati erano accusati di camorra, droga ed estorsione.

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