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22 Febbraio 2023 - 11:07
La Circumvesuviana è ai primi posti della classifica di Legambiente sulle peggiori linee ferroviarie d'Italia. A certificarlo è il report Pendolaria 2023 di Legambiente. A contendere la maglia nera alla linea di Tpl su ferro che collega la provincia di Napoli al capoluogo ci sono, nelle prime posizioni, la Roma-Lido, la Roma Nord-Viterbo e la Catania-Caltagirone-Gela.
"Per l’ennesima volta non possono essere ignorati i disagi e l’incredibile situazione in cui si trovano decine di migliaia di pendolari in Campania, a causa delle condizioni in cui versano le ex linee Circumvesuviane. Si tratta di circa 142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino sarnese", si legge nel rapporto.
Nel report sui trasporti di Legambiente, a proposito della Circumvesuviana, vengono ricordati molti episodi di disagio accaduti nell'ultima parte del 2022.
Il 12 dicembre passaggi a livello malfunzionanti, hanno portato all’interruzione del servizio tra Striano e Sarno; il 14 novembre si sono registrati ritardi e soppressioni su varie direttrici, fino ad un’interruzione prolungata del servizio tra Scafati e Poggiomarino; il 2 novembre, nella galleria di Pozzano, frazione di Castellammare di Stabia, il treno delle 7.12, partito da Sorrento, è stato protagonista di un pesante incidente con parte del tetto risultato scoperchiato.
In precedenza, il 7 ottobre, un altro incidente ferroviario è avvenuto nei pressi della stazione Pompei Santuario, con lo svio di un convoglio che fortunatamente non ha fatto registrare feriti tra i 30 passeggeri. Ancor prima, l’8 settembre, ci sono stati ennesimi forti disagi per gli utenti sulla Napoli-Sorrento e sulla Napoli-Poggiomarino a causa di problemi tecnici sulla tratta Torre del Greco-Leopardi, e la conseguente soppressione di alcune corse.
"Tutte situazioni già vissute negli scorsi anni, con incidenti, ritardi e soppressioni che costringono i pendolari a giornate infinite e a rinunciare all’utilizzo del treno come mezzo quotidiano di trasporto perché inaffidabile. Su queste linee la situazione più drammatica riguarda il taglio al servizio che ha superato il 10% rispetto al 2010".
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