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22 Febbraio 2023 - 18:28
NAPOLI. «Se l’autonomia differenziata è una grande illusione, quella previsto dal ministro Roberto Calderoli è un provvedimento incostituzionale che confligge anche con la legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale firmata dallo stesso Calderoli che imponeva di partire proprio dai Lep. Si tratta di un provvedimento malformato geneticamente e pertanto assurdo». A dirlo Adriano Giannola (nella foto), presidente della Svimez, liquidando la proposta sull’autonomia differenziata del governo Meloni.
Professore, il governatore Vincenzo De Luca, denuncia che che è intenzione del Governo trasferire le risorse del Fondo sviluppo e coesione dal Sud per spalmarli tutti al Nord...
«Concordo pienamente con lui. Per questo più che stare attenti, occorre essere vigili e bloccare tutto, come a suo tempo Svimez bloccò il primo governo Conte, con la Lega in testa, che aspirava a rendere concreta il precedente accordo Gentiloni».
Dunque è preoccupato?
«Svimez ha già ribadito che si tratta di una proposta incostituzionale. In pratica, si pensa che nazionalizzando una Regione rendendola indipendente, pioverebbero in quel territorio più quattrini. È però un’illusione. L’autonomia è una iattura per tutti: per il Sud ma anche per le aree interne del Nord».
Ma i soldi probabilmente arriverebbero...
«Si pensa al fatto che tutto si riduce alla differenza tra quanto si paga dal territorio e quanto, nel territorio, ritorna. Il cosiddetto “residuo fiscale” che si vorrebbe trattenere in loco. Il problema è che in questo calcolo manca una voce. Gli interessi sul debito che sono la parte principale della spesa pubblica».
Intanto Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna spingono verso l’autonomia.
«Hanno l’intenzione di accaparrare tutto: con le autostrade e le infrastrutture, anche l’istruzione che gode di privilegi enormi rispetto per esempio alla Campania. Chiedono non l’autonomia ma la sovranità».
Lo ha capito la premier Meloni?
«Se non lo ha capito, fa la furba. Avrà però il coraggio di bloccare il provvedimento? È tra un momento di confusione e il furbesco, dimenticando che c’è un disegno di legge d’iniziativa popolare per trasferire al Parlamento regole e controlli, non lasciando il tutto al solo gioco delle Commissioni».
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