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24 Febbraio 2023 - 09:31
Salvatore Roselli sottoposto ai primi interrogatori: «Ho deciso di cambiare vita». Caccia ai segreti dell’ultima alleanza secondiglianese, tremano quattro clan
NAPOLI. Salvatore Roselli e i segreti di cui è stato fino ad oggi custode sono pronti ad abbattersi come uno tsunami sulle sorti del clan degli Scissionisti. La notizia del clamoroso pentimento del ras dei Sette Palazzi, anticipata ieri dal nostro giornale, ha subito messo in subbuglio gli ambienti criminali della periferia nord di Napoli e a rischiare grosso non sono soltanto i boss e gli affiliati già detenuti, che rischiano di vedersi consolidare o addirittura aggravare le accuse spiccate a proprio carico, ma anche gli ultimi reggenti della cosca attualmente a piede libero.
L’ormai ex ras noto come “Frizione” è già stato sottoposto a un interrogatorio, il cui contenuto resta al momento top secret, ma è molto probabile che sul tavolo degli inquirenti della Dda di Napoli finiscano presto numerosi retroscena relativi alle nuove attività di diverse cosche. Nel mirino, neanche a dirlo, c’è soprattuto il clan Amato-Pagano, temibile gruppo di camorra di cui Roselli è stato per anni una delle figure di vertice.
Da qualche tempo “Frizione” si era poi avvicinato molto al giovane boss di Mugnano Marco Liguori, di cui era diventato uno dei fedelissimi. Roselli potrebbe però fornire presto diversi dettagli scottanti in merito alle attività criminali di altri clan molto attivi nella periferia nord di Napoli, in particolare la Vanella Grassi con base a Secondigliano e nelle Vele, i Cifrone di Miano e i Raia dello Chalet Bakù di Scampia.
Stando a quanto riferito da alcuni importanti collaboratori di giustizia, ultimo in ordine di tempi Emanuele Pancia, dopo la sua scarcerazione avvenuta nel 2016, Salvatore Roselli aveva assunto il compito di mettere pace tra le cosche della periferia nord, ricreando così una sorta di nuova federazione del tutto paragonabile allo storico gruppo degli Scissionisti. All’interno di quest’alleanza il ruolo di punta sarebbe ovviamente spettato agli Amato-Pagano, clan ancora oggi capofila nella gestione dei grossi traffici di droga, delle estorsioni e del riciclaggio di denaro sporco.
La scalata di Salvatore Roselli, alias “Frizione”, al vertice del clan degli Scissionisti aveva però subito un nuovo contraccolpo giudiziario meno di tre anni fa. Nel 2020 sono infatti arrivate le manette, poi l’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Luigi Barretta e a seguire altre due pesanti condanne: 12 anni di carcere per il sequestro di Stefano Pettirosso e 10 anni e 8 mesi per associazione mafiosa.
Davanti alla prospettiva, possibile ma non ancora certa, di trascorrere dietro le sbarre di un carcere il resto della propria vita il ras dei Sette Palazzi alla fine ha deciso di gettare la spugna e iniziare a collaborare con la giustizia. Un pentimento, quello del 47enne Roselli, a dir poco eccellente. Storico capozona dei Sette Palazzi di Scampia, l’ex ras già alla fine della scorsa settimana ha chiesto un incontro con gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia, ai quali ha manifestato la propria intenzione di collaborare. Il “Frizione” è stato quindi trasferito in un nuovo istituto di pena, Benevento, e qui ha reso le prime dichiarazioni spontanee.
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