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Stesa ai Quartieri dopo il ferimento di Masiello

Stesa ai Quartieri dopo il ferimento di Masiello

NAPOLI. Una “stesa” subito dopo il ferimento di Luigi Masiello in piazza Montecalvario. Più di un testimone lo avrebbe raccontato ai carabinieri, che stanno indagando anche su quest’altro episodio senza però al momento aver trovato riscontri. Nel frattempo si stanno cercando i complici di Giuseppe Pazzi detto “Peppe o’ pazzo”, presunto autore del tentato omicidio di “Ginetto” a causa di un litigio nel bar gestito dalla moglie della vittima. Per l’identificazione degli amici gli investigatori sarebbero a buon punto, ma bisognerà delineare con precisione il ruolo di ognuno nella vicenda. Lo stesso 42enne ha raccontato che uno dei 3 giovani non avrebbe partecipato in alcun modo al suo ferimento. “Ho avuto l’impressione che volesse uccidermi mentre mi puntava la pistola contro da 2 metri. Sono vivo per miracolo”. È uno dei passaggi chiave della testimonianza di Luigi Masiello, ferito nella notte di domenica scorsa in piazza Montecalvario al culmine di un litigio con 3 giovani che disturbavano i clienti del bar “Plaza”. Un caso che, ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagato fino all’eventuale condanna definitiva, è stato già risolto dai carabinieri con l’individuazione del presunto responsabile: Giuseppe Pazzi (nella foto), 26enne anch’egli dei Quartieri Spagnoli, soprannominato “Peppe ’o pazzo”, già noto alle forze dell’ordine e in passato accostato ai Saltalamacchia a livello di frequentazioni. Ora è in carcere su decreto di fermo emesso dalla procura, che ha ritenuto sussistente il pericolo di fuga, in attesa dell’udienza di convalida. Si era capito subito che il tentato omicidio nel pieno della movida di Montecalvario non era legato a guerre o contrasti tra clan, ma il frutto avvelenato di un litigio per motivi futili. Luigi Masiello si trovava a casa quando gli aveva telefonato la moglie impaurita perché nel locale erano entrati 3 giovani che stavano litigando con dei clienti. “Corri, uno di loro è armato”. “Ginetto” era accorso trovandosi di fronte Giuseppe Pazzi che conosceva di vista in compagnia di 2 coetanei che aveva visto a volte insieme a “Peppe o’ pazzo”. Questi ultimi gli dissero che erano stati “guardati male” da un gruppetto di avventori seduti a un tavolo e così era nata la diatriba che stava per degenerare. A quel punto Luigi Masiello aveva cercato di spingere fuori Pazzi e gli altri, ma all’esterno del locale il giovane armato aveva consegnato una pistola a “Peppe ’o pazzo” che aveva fatto fuoco 2 volte: un colpo a segno alla spalla sinistra, l’altro a vuoto. Poi la fuga, ripresa da una delle telecamere sequestrate dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli Centro. Le indagini sono andate avanti a tamburo battente fino a quando l’altro, il pm Parascandolo ha emesso il decreto di fermo a carico del 26enne. Gli indizi contro di lui sono rappresentati dai video in cui è stato riconosciuto dagli investigatori e dal racconto della vittima nella parte in cui ha affermato: mi ha colpito quello con la barba biondiccia”.

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