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03 Marzo 2023 - 13:20
Clonavano le carte di credito e le credenziali di accesso ai servizi bancari online, per poi rubare i soldi versati dai clienti e ridistribuirli. I proventi venivano poi utilizzati per pagare soggiorni in albergo residenze di lusso e oggetti di valore. Per questo, la guardia di finanza di Roma, con il supporto dei finanzieri di Napoli, hanno eseguito un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, con il quale, su richiesta della Procura di Napoli, e' stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altre tre persone, tutte accusate di essere partecipi, a vario titolo, di un piu' ampio gruppo attivo sul territorio nazionale, dedito alla commissione di numerose frodi informatiche e alla clonazione di strumenti elettronici di pagamento e titoli di accesso. Inoltre, e' stato altresi' disposto, nei confronti degli indagati, il sequestro preventivo - anche per equivalente - di disponibilita' finanziarie e beni del valore di circa 250 mila euro, quale profitto del reato.
Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio 2020, a seguito del sequestro di alcuni titoli di accesso, contraffatti, per un incontro di calcio tenutosi nello stadio Olimpico di Roma e, successivamente, degli smartphone delle persone ipotizzate quali responsabili della commercializzazione dei biglietti. Dall'esame degli apparecchi emergevano, in particolare, numerose chat indizianti l'esistenza di una piu' vasta rete, radicata nella provincia di Napoli, dedita alla commissione di frodi informatiche. I successivi approfondimenti condotti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno permesso di tracciare circa 40 episodi di truffa perpetrati dagli indagati nei confronti di ignari clienti di istituti di credito. Attraverso evoluti sistemi di clonazione delle carte di credito e delle credenziali per i servizi di internet banking, in particolare, i truffatori si sostituivano al legittimo titolare del rapporto finanziario, trasferendo rapidamente le somme depositate in conti correnti intestati a prestanome. Il denaro cosi' sottratto veniva poi prelevato in contante ovvero frazionato e inviato, mediante ulteriori bonifici anche di importo non significativo, su numerosi altri conti correnti.
Per attuare le frodi, si accertava che gli indagati in primo luogo acquisivano sul dark web informazioni sulle banche presso cui le vittime erano intestatarie di conti correnti. Successivamente, gli stessi sottraevano alle vittime le informazioni utili a garantirsi l'accesso al loro conto attraverso una telefonata o Sms originati da un numero apparentemente riconducibile all'istituto di credito, segnalando presunte movimentazioni anomale registrate sugli stessi. Infine, le somme illecitamente sottratte venivano prelevate in contanti da soggetti incaricati della "monetizzazione", i quali a riscontro inviavano agli ideatori della truffa il filmato dell'avvenuta operazione. L'utilizzo dei proventi illecitamente acquisiti venivano poi utilizzati per pagare soggiorni in hotel, residenze di lusso e per l'acquisto di beni preziosi, tra cui orologi di lusso e dispositivi elettronici di ultima tecnologia. L'attivita' d'indagine, diretta dalla Procura di Napoli, e' stata indirizzata dunque a salvaguardare, da un lato, l'integrita' dei circuiti di pagamento e della rete internet e, dall'altro, a tutelare i risparmiatori, soprattutto le fasce piu' deboli, dall'indebita sottrazione di risorse finanziarie dai propri conti correnti.
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