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Napoli, «staffisti con la terza elementare»: bufera sul sindaco

Napoli, «staffisti con la terza elementare»: bufera sul sindaco

NAPOLI. Esattamente come un anno fa, mese più mese meno, per il sindaco Gaetano Manfredi (nella foto a sinistra) si sono riaperte le porte della polemica; le stesse porte che “affacciano” nelle stanze dei suoi assessorati in Comune e che ospitano, anche stavolta, gli staffisti. In questo caso però l’eurodeputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello (nella foto adestra), - che un anno fa aveva solo criticato le scelte del sindaco - ci è andato giù pesante e ha chiesto a Manfredi di rendere «pubblici i curricula degli staffisti che ha nominato» perchè secondo l’esponente forzista «su quelle nomine emergono particolari inquietanti. Tra gli staffisti designati dal sindaco - ha spiegato Martusciello - c'è chi ha la terza elementare». Per il coordinatore azzurro «è urgente fare chiarezza» in particolare sui criteri di scelta e sull’assegnazione di alcuni staffisti in assessorati chiave. «La pubblicazione dei curricula - ha detto Martusciello - con la quale saranno resi noti anche i titoli di studio degli staffisti nominati, permetterà ai napoletani di farsi un'idea su come Manfredi spende i loro soldi».

LE NOMINE. Ma le avvisaglie della bufera si erano già intraviste qualche giorno fa quando, nelle stanze di Palazzo San Giacomo, aveva fatto scalpore il particolare che nell’ultima infornata di nove collaboratori designati agli uffici del sindaco e dei suoi assessori, ne compariva uno che per dieci anni aveva militato nelle fila di Forza Italia. Un controsenso, avevano detto i più buoni. Uno scandalo i più intransigenti. Ad uscire subito allo scoperto i consiglieri di “Napoli Mediterranea”, Carlo Migliaccio, Pasquale Sannino e Roberto Minopoli che con una nota congiunta avevano annunciato la loro assenza dalla riunione di maggioranza spiegandola con la mancanza di condivisione delle scelte, nel metodo e nel merito, fatte per tutti e nove staffisti: Ciro Cinquegrana, ma anche Simona Ravellino (all’assessorato allo Sport), Karine Karapetyan (all’assessorato al Bilancio), Alessandro Capone e Armando Maurelli (assessorato all’Istruzione), Davide Uccella ed Enrico Nappi (assessorato al Turismo), Serena De Gregorio e Francesco Zamagni (assessorato all’Istruzione).

CRISI IN FORZA ITALIA. Ovviamente il nome di Cinquegrana per Forza Italia era stato un fulmine a ciel sereno acuendo quella crisi che già da tempo era stata a stento tenuta a bada: che ci fa un militante forzista nello staff di un sindaco di centrosinistra? Lo stesso Cinquegrana al “Roma” aveva precisato di aver dato, due giorni prima di accettare l’incarico, le sue dimissioni alla consigliera Iris Savastano e che, tutto sommato, se era stato scelto da Manfredi voleva dire che «se lo era meritato». Insomma benzina sul fuoco, tanto che Martusciello aveva parlato di «storia dai contorni poco chiari» chiamando in causa Savastano e Salvatore Guangi, giudicati troppo morbidi dei confronti di Manfredi.

LA REPLICA. Accuse alle quali i consiglieri hanno risposto coralmente dicendo che «Martusciello non è a conoscenza dei fatti, ha preso una svista o forse è ancora una volta un pretesto perché non ha condiviso che la responsabilità di guidare il coordinamento cittadino, cosi come l’indicazione del vicario Provinciale e Regionale, sia sta affidata a noi direttamente dal Presidente Berlusconi. Forza Italia è convintamente all'opposizione. Cinquegrana aveva presentato le dimissioni da coordinatore municipale per motivi personali e politici, che crediamo chiarirà personalmente. Non esiste alcun consociativismo». A questo punto però nell’entourage di Forza Italia qualcosa si è mosso perchè da più parti è stato chiesto di dissipare i dubbi, in quanto «se la Savastano dice che Cinquegrana aveva lasciato Forza Italia appena due giorni prima della nomina a staffista del sindaco, allora solo Manfredi può chiarire chi gli aveva sottoposto il suo nome».

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