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09 Marzo 2023 - 08:56
Giallo sulla morte di Gilda Ammendola, 32enne di Portici e mamma di una bambina di 8, rinvenuta cadavere nel carcere di Fleyry-Mèrogis a Parigi. Per le autorità francesi la donna si sarebbe impiccata, ma i familiari non credono a questa versione e hanno presentato un esposto alla Procura di Roma tramite il loro legale, l’avvocato Domenico Scarpone. Alla famiglia Ammendola, inoltre, non è stato consentito né di vedere il corpo né partecipare, con un loro perito, all’autopsia svolta a Parigi.
Ammendola è stata arrestata il 21 gennaio e il giorno successivo la famiglia a Portici riceve una telefonata dal carcere dove la 32enne chiede degli effetti personali. Poche ore dopo, però, un’altra telefonata comunica ai parenti della donna che Gilda si è tolta la vita. I familiari si chiedono come sia possibile che “una persona che pensa di suicidarsi chiederebbe effetti personali necessari ad affrontare le giornate in prigione?”, ma da Parigi non giungono risposte. Difficile e complicato avere ragguagli. Affidarsi ad un legale e presentare un esposto è l’unica strada che consentirebbe avere informazioni. E così la procura di Roma dispone l’autopsia che si terrà martedì prossimo. È il primo passo per fare luce su come sia deceduta Gilda Ammendola.
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