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09 Marzo 2023 - 09:28
Notte di sangue al Bar Cimmino, arriva la svolta: due arresti e sette indagati. La gang è vicina ai D’Amico-Mazzarella. Una donna fermata per droga
NAPOLI. Tutto è iniziato con una stupida provocazione: «Chist è ’o mod e passà?». Poi una spinta e infine le botte da orbi. Il branco che il 10 settembre scorso ha deciso di trasformare la notte posillipina in un bagno di sangue non si è fermato davanti a nulla. Nemmeno davanti al fatto che una delle due vittime designate fosse un ragazzino affetto da disabilità, quindi tutt’altro che fisicamente integro. A sei mesi di distanza da quell’azione balorda, i responsabili del raid sono finalmente stati individuati dalla polizia e per due di loro, il 20enne Antonio Cozzolino e il 23enne Luigi Esposito, sono scattati gli arresti domiciliari. Per Gaetano Galiero, 30 anni, e Giovanni Matarazzo, 23 anni, il gip ha invece disposto l’obbligo di presentazione alla pg.
La delicata indagine è stata condotta dagli esperti investigatori della squadra giudiziaria del commissariato Posillipo (dirigente Angelo Lamanna), che, supportati dai colleghi della Squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini), sono riusciti a risalire ai componenti del branco in tempi assai brevi. L’inchiesta ha preso piede in seguito ai drammatici fatti della notte del 10 settembre scorso, quando intorno alle tre un commando di ragazzi pronti a tutto ha preso di mira un coetaneo che in quel momento stava sfilando davanti a loro per entrare nel Bar Cimmino di via Petrarca, uno dei locali più rinomati e frequentati della movida di Posillipo. Il ragazzino, dopo essere stato apostrofato in malo modo, è stato anche spintonato e picchiato, ma grazie a un riflesso felino il giovane è riuscito a mettersi in salvo lanciandosi all’interno del locale e rifugiandosi dietro al bancone.
Meno bene è purtroppo andata al suo amico: quest’ultimo è stato infatti letteralmente massacrato a calci e pugni da almeno quindici persone, finendo in ospedale in condizioni critiche a causa di un trauma cranico Il giovane che aveva lanciato la provocazione iniziale, «Chist è ’o mod e passà?», nel frattempo aveva infatti chiamato manforte e all’esterno del Bar Cimmino si era radunata una vera e propria paranza di scooter e moto. I balordi non avevano però fatto i conti con il fiuto investigativo dei poliziotti del commissariato Posillipo e della Mobile, i quali, una volta raccolta la testimonianza dei feriti e dei dipendenti del bar, si sono subito messi sulle loro tracce. L’inchiesta è decollata definitivamente grazie alle immagini registrate dalle telecamere della zona, da cui è emerso il coinvolgimento di alcuni giovanissimi già noti alle forze dell’ordine.
La polizia è così risalita a Cozzolino, noto come “Tonino 38”, Esposito, Matarazzo, Galiero e altri tre indagati a piede libero: tutti sono originari di Barra e San Giovanni a Teduccio e ritenuti gravitanti intorno al clan D’Amico-Mazzarella. Durante l’arresto di Matarazzo è poi finita in manette anche la madre di quest’ultimo, la 47enne Anna Criscuolo. La donna, durante il blitz nell’appartamento di via Bernardo Quaranta, ha infatti provato a sbarazzarsi di un panetto di 78,53 grammi di cocaina. Sequestrati anche 1.900 euro di dubbia provenienza.
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