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12 Marzo 2023 - 08:45
NAPOLI. Dopo il sequestro della Stazione Bayard un altro luogo storico finisce per “cedere” sotto la scure dei controlli della polizia locale. Così nell'ambito delle attività di controllo del territorio il personale della Unità Operativa Ambientale e Investigativa Centrale della Polizia Locale ha proceduto al sequestro dell'area del cantiere del Palazzetto dello Sport denominato Palargento in via Barbagallo a Fuorigrotta. Nei giorni precedenti al sequestro una rappresentanza di studenti dell'Istituto Vittorio Emanuele II, plesso scolastico confinante con l'ex palazzetto, era stata ricevuta dalla Commissione Sport e Pari Opportunità del Comune e aveva segnalato la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, tra cui manufatti in amianto, sversati la notte da ignoti all'interno del cantiere. Dai primi accertamenti visivi e non chimici, effettuati dal reparto specialistico della Polizia Locale non si è rilevata la presenza di manufatti cementizi contenenti la pericolosa fibra ma, per fugare ogni dubbio, si dovrà attendere l'esito delle analisi che effettuerà Arpa Campania. Nel frattempo i caschi bianchi continuano le indagini tese ad identificare gli autori del reato. Ma fatto è che quella parte del Palargento è stata pian piano prima abbandonata all’incuria e poi trasformata in una discarica a cielo aperto. D’altronde dopo quasi 25 anni di abbandono non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso quando a Napoli, generalmente, per dare ad una strada la configurazione di discarica bastano appena pochi giorni. E pochi giorni non sono invece bastati a Nino Simeone, consigliere comunale, per dare una scossa all’amministrazione Manfredi dopo la richiesta di riportare quella che fu la casa del basket e del volley partenopeo, ma anche del tennis internazionale negli anni del grande Panatta, a livelli di decenza e dignità. «Bisogna decidere come riqualificarlo e restituirlo ai cittadini - aveva spiegato Simeone -perché la città merita che gli sia restituito il tempio dello sport». Il Palargento fa parte di quel cospicuo gruppo di adeifici, dal valore storico, sportivo e culturale, che Napoli ha prima dimenticato e poi lasciato a marcire nell’oblio. Una lunga lista nella quale rientra a pieno titolo lo Sferisterio, un rudere pericolante che presto potrebbe diventare un problema per la statica.
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