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13 Marzo 2023 - 08:33
Nuovo schiaffo per Acerra. Morire è sempre più costoso ed avere una nicchia è un lusso per ricchi. La giunta D’Errico al gran completo, sulla scorta della relazione istruttoria dell’architetto Concetta Martone e su proposta dell’assessore al ramo Vincenzo Piscitelli, aumenta il prezzo dei loculi e degli “ossarietti”, adducendo come giustificazione, l’adeguamento Istat dei prezzi a decorrere dal 2018 ad oggi. Una manovra che troverà certamente la contrarietà della comunità locale, che sicuramente poteva essere evitata. La lievitazione oscilla in media tra i 500 ed 800 euro, perché per acquistare un loculo in prima o terza fila si dovrà sborsare 5.866 euro e non più 5057; in 2° fila servono 6.358 euro, ben 900 in più rispetto a prima; in 4° fila 5.047 euro anziché 4.351; in 5° fila 4.227 euro invece che 3.644. Nelle ultime due file 3.406 e non 2.937. Stessa lievitazione dei prezzi per i cosiddetti ossarietti, che partono da un costo di 1.589 euro (per la seconda e terza fila), fino a 851 per la sesta fila (contando dal basso). Non è stato possibile comprendere (dalla lettura delle delibera di giunta pubblicata lo scorso 9 di marzo), se i singoli richiedenti devono anche farsi carico anche delle spese inerenti e conseguenti alla stipula degli atti di concessione dei loculi e delle stessi ossarietti. Voci che non trovano conferma hanno fatto sapere che gli aumenti non sono casuali, ma derivanti dalla volontà di aggiornare le tariffe all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e del costo della vita negli ultimi cinque anni. Insomma un atto dovuto, che non tiene conto dello stato della situazione economica di gran parte della popolazione: le persone molte volte sono costrette a richiedere prestiti ad amici o parenti, per riuscire a dare al defunto un dignitoso ultimo viaggio. Mistero sulla determina dirigenziale 83 del marzo 2022, che aveva modificato le tariffe precedenti, introvabile sul sito dell’ente. Nel frattempo s’attende di conoscere l’esito di una indagine avviata nei mesi scorsi (sulla scorta della denuncia di un cittadino, che aveva richiesto l’assegnazione di pezzo di terra all’interno del camposanto) relativa all’assegnazione di un’area per la realizzazione di un sarcofago. In merito a quest’indagine, nei mesi trascorsi, oltre al denunciante, i carabinieri hanno sentito anche il dirigente protempore al cimitero, Giuseppe Gargano. In verità su questa vicenda, che ha assunto un delicato carattere giudiziario, sembra che ci sia lo zampino di qualche consigliere comunale di maggioranza, che ha fatto modificare il bando di assegnazione, che avrebbe cercato - il condizionale è d’obbligo - di favorire i propri parenti o grandi elettori, inviando al Comune le richieste a mezzo Pec, superando così l’ostacolo della protocollazione. Un escamotage che però è stato subito interrotto, in seguito alla denuncia di uno degli esclusi. Anche questa, forse, è parentopoli.
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