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Turismo, a Napoli è pienone ma restano le criticità

Turismo, a Napoli è pienone ma restano le criticità

NAPOLI. Sarà la Pasqua del consolidamento. Dopo il botto di Capodanno e dell’Epifania, sarà un preludio di una primavera-estate turistica da incorniciare a Napoli e nella regione. Un’ennesima opportunità per tutto il settore e soprattutto per l’immagine del capoluogo regionale che deve ancora compiere passi da gigante per quanto riguarda l’offerta di servizi. Secondo stime di Federalberghi Napoli, l’occupazione camere a Pasqua toccherà oltre l’80% dei 12mila posti letto disponibili nelle proprie strutture ed un soggiorno medio di due giorni. Anche le altre destinazioni della Campania supereranno la media nazionale per arrivi e spesa turistica trainate dalla costiera amalfitana e sorrentina consolidando i livelli del periodo precedente la crisi pandemica. Un boom dovuto anche all’operativo primavera-estate delle compagnie aeree su Capodichino che passeranno dalle 109 rotte del 2022 a 113. «La città è in cima alle preferenze dei potenziali visitatori, a gennaio ha registrato un boom di presenze di 260mila presenze, e le stime per Pasqua sono di un +14% rispetto all’analogo periodo del 2022. Per questo siamo impegnati sia sulla programmazione di eventi di spessore, in sinergia con i tour operator, sia sulla qualità dell’accoglienza», commenta l’assessore comunale al Turismo, Teresa Armato. «Il turismo è un asset da salvaguardare e sviluppare, tra gli eventi nel periodo pasquale è in programma una rassegna sui valori identitari della gastronomia, stiamo lavorando per adeguare i servizi a quelli di una città europea e migliorare l’offerta», aggiunge. L’ottimismo viene anche dagli operatori: «Sono numeri di tutto rispetto quelli registrati a Napoli e in Campania in questi mesi, e più alti anche di quelli che registreranno altre regioni nello stesso periodo pasquale, ma è ancora un turismo low cost», afferma Giuseppe Scanu, presidente di Fiavet Campania. «È un turismo che produce poca ricchezza al territorio e che sfrutta solo in minima parte il potenziale di beni artistici e culturali che offre. La stessa spesa pro-capite è bassa e non genera sostanziali benefici alle categorie ınostante l’industria delle vacanze sia un motore di crescita del Pil regionale non si fa abbastanza per ammodernare l’industria turistica in modo tale da attrarre una clientela internazionale più attenta alla qualità dei servizi e delle infrastrutture», aggiunge il presidente Fiavet. Sulla politica che non interviene adeguatamente per migliorare i servizi, l’accoglienza e la comunicazione del brand Napoli interviene anche Antonio Lettera, vice presidente della Sezione Turismo dell’Unione degli industriali di Napoli, nonché direttore di Starhotels Terminus. «Pur registrando dati più che positivi per le strutture alberghiere, restano le criticità di sempre, ovvero trasporti, rifiuti, traffico, servizi, illuminazione e decoro. Come abbiamo richieste da parte di nostri clienti desiderosi di visitare sia lo stadio che il museo Maradona, ma il Comune non riesce ad aprire ad accogliere queste richieste. Speriamo che riesca nell’intento ad aprile o maggio quando le presenze dovrebbero aumentare per i festeggiamenti per lo scudetto».

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