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Massacro di Ponticelli: il caso sul tavolo della Meloni

Massacro di Ponticelli: il caso sul tavolo della Meloni

NAPOLI. Stasera su Italia 1, a 'Le Iene' l'intervista al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul caso di cronaca avvenuto il 2 luglio 1983, noto come il 'massacro di Ponticelli'. La trasmissione 'Le Iene presentano: Inside' ha dedicato un'intera puntata all'inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano dal titolo 'Mostri o Innocenti?', in cui sono state ripercorse le tappe della vicenda. A seguire alcuni stralci dell'intervista alla Premier Meloni, che andrà in onda integralmente domani. Giulio Golia le ha consegnato una chiavetta Usb con il video della puntata speciale trasmessa ieri: "Grazie, me lo studio e vedo cosa si può fare", ha risposto la premier. Che parlando del caso insieme all'inviato, si è detta disposta ad occuparsene. "Mi ha ufficialmente convinto ad occuparmene - ha detto la Meloni alle telecamere de Le Iene - Fermo restando che le sentenze si rispettano e che abbiamo rispetto per la Magistratura. Mi ha colpito il caso, mi hanno colpito loro e mi colpisce il fatto che, semmai fosse così, c'è un altro colpevole. In uno Stato giusto se hai degli elementi oggettivi affronti eventuali errori. È possibile che magari esca fuori qualcosa che prima non c'era".

I FATTI. Quaranta anni fa Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, due bambine di 7 e 10 anni, furono violentate, torturate, uccise, e infine date alle fiamme. Un delitto efferato e brutale, che sconvolse non solo Napoli ma l'Italia intera, e che, dopo due mesi di indagini e tre anni di processi, condannò all'ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo (nel fotogramma tv). I tre, appena maggiorenni all'epoca dei fatti, sostennero dal primo momento di essere innocenti. Oggi, dopo aver scontato la pena, continuano a dichiararsi vittime di quello che potrebbe essere uno dei più clamorosi errori giudiziari del nostro paese. Un caso questo che ha attirato anche l'attenzione della Commissione Parlamentare Antimafia che ha, di recente, sollevato parecchi dubbi sulle indagini svolte che l'hanno portata a valutare una possibile revisione del processo di condanna. Secondo l'analisi della Commissione, infatti, sulla vicenda potrebbe essere calata l'ombra della criminalità organizzata.

IL PRESIDENTE DELLAMUNICIPALITA’. "Apprezzo l'intervento della Meloni. Credo faccia bene perché la storia d'Italia è piena di mezze verità e di fatti occulti, non è escluso che anche questo sia uno di quelli. Non credo che nelle sentenze ci sia sempre la verità. C'è la verità giudiziaria, che è un concetto diverso dalla verità". Così all'AdnKronos Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità del Comune di Napoli che amministra i quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, a proposito dell'impegno del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di occuparsi del cosiddetto massacro di Ponticelli, una vicenda di presunta malagiustizia del 2 luglio 1983 su cui indagano le Iene. Quaranta anni fa Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, due bambine di 7 e 10 anni, furono violentate, torturate, uccise e infine date alle fiamme. Al processo furono condannati all'ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre, all'epoca appena maggiorenni, si sono sempre dichiarati innocenti e oggi, dopo aver scontato la pena, si ritengono vittime di un clamoroso errore giudiziario. "Fra l'altro - aggiunge Fucito - si tratta di una vicenda maturata in epoca di grande faida di camorra, di accuse, di ruoli dei pentiti, di mondi che la sola lente del diritto difficilmente sa analizzare, attesi anche i disastri che in quegli anni ha compiuto anche la magistratura. Dunque, tutto è possibile. Noi sappiamo solo che ci sono state due vittime innocenti che come municipalità intendiamo ricordare nel quarantennale". "La storia d'Italia è piena di ombre - prosegue Fucito -, che ben venga la verità. Del resto sono passati 40 anni. Questa vicenda è stata sempre foriera di tantissimi dubbi e interveniva in un momento storico in cui, a livello criminale, a Napoli si sono consumate vicende assolutamente incredibili, e nella legge dei grandi numeri, centinaia di uccisioni l'anno, 1981-'82 e '83, purtroppo in questo Paese si è persa la memoria. Come questo caso, purtroppo, ce ne sono tanti altri", conclude.

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