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17 Marzo 2023 - 08:15
NAPOLI. L’apertura, in contemporanea, di decine di cantieri stradali per il rifacimento di alcune aree dove passerà la carovana Rosa del Giro, ha messo i napoletani all’angolo rendendo la città un girone dantesco. Perchè siamo arrivati a questo e se vi è una via di fuga, nel senso letterale del termine, lo abbiamo chiesto ad Antonio Coppola, presidente Aci Napoli.
Presidente Coppola, a Napoli è sempre di più emergenza traffico, che cosa occorre fare?
«In linea generale, i problemi del traffico a Napoli sono dovuti, soprattutto, alla mancanza di un numero di parcheggi, interrati o in sopraelevata, adeguato a quello delle auto circolanti (inferiore alla media nazionale) in modo da liberare le strade dai veicoli in sosta regolare e/o abusiva. È appena il caso di ricordare che il Codice della Strada prevede che la “carreggiata” sia destinata alla circolazione e non alla sosta. Per quanto attiene invece all’emergenza in atto, bisognava stabilire, per tempo, l’apertura e la chiusura dei cantieri, soprattutto di quelli prevedibili come nel caso del Giro d’Italia. Occorre, cioè, evitare la contemporaneità, ricorrendo anche, per accelerare i tempi, ai turni di lavoro notturni che, sicuramente, costano meno rispetto al danno arrecato alla città ed ai cittadini in questi giorni, in termini di mancata produttività e tempo perso nel traffico a causa degli ingorghi».
La vostra realtà associativa ha proposte delle possibili soluzioni?
«In primis, bisogna rivedere il piano parcheggi, aumentandone l’offerta oltre a quelli già autorizzati dallo stesso Comune e convalidati in sede giudiziaria. Nell’immediato, per decongestionare il traffico di questi giorni nel Centro di Napoli, siamo d’accordo con la proposta dell’onorevole Francesco Saverio Borrelli di liberalizzare la circolazione, in determinate fasce orarie della giornata, sulla Tangenziale e nel Porto. È il caso di ricordare agli Enti locali di consultare anche l’unico Ente pubblico preposto alla difesa della mobilità, ovvero l’Aci, rispetto a tante altre associazioni di scarsa o dubbia rappresentatività».
I cantieri sono spesso in ritardo, disorganizzati e questo influisce chiaramente sul traffico cittadino, rispetto a questo aspetto voi cosa proponete?
«Il controllo sulla certezza dei tempi di esecuzione e sulla qualità dei lavori, con la previsione di chiare e specifiche penali, è fondamentale per evitare l’estenuante protrarsi nel tempo dei cantieri o, peggio, i fenomeni, per così dire, di recidiva. Spesso infatti, si è costretti ad intervenire nuovamente sulle stesse strade proprio a causa di lavorazioni mal eseguite». Si preannunciano dunque giornate da incubo per i napoletani che, con un trasporto pubblico ridotto al lumicino sempre più ricorrono all’auto privata per spostarsi aggravando una condizione già difficilissima. Ma tanto è. E tanto sarà almeno fino a fine aprile con la speranza che a Pasqua i turisti non si ritrovino a fronteggiare situazioni non gradevoli.
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