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17 Marzo 2023 - 09:21
NAPOLI. Altri due gruppi ultras si sono aggiunti alla galassia del tifo organizzato nel cui seno, a volte, si annidano i violenti: “Nuova guardia” e “Sud”. Ad essi appartengono, secondo l’analisi della Digos della questura, tre dei partecipanti agli incidenti di mercoledì a Napoli: due sono stati arrestati (come scriviamo a parte), il terzo se l’è cavata con una denuncia a piede libero. Non è invece la prima volta che sale alla ribalta della cronaca un aderente ai Mastiffs, che figura nell’elenco degli otto fermati. Ma, ecco il particolare più importante emerso finora dalle indagini sugli scontri in calata Trinità Maggiore, l’attenzione è appuntata soprattutto sui Quartieri Spagnoli, dove spesso si fondano cani sciolti e “Teste matte”. L’osservazione sul campo, nella mezz’ora di guerriglia urbana tra piazza del Gesù e via Monteoliveto, e le immagini delle telecamere hanno permesso di stabilire che a entrare in azione contro i tedeschi, bucando ai lati la protezione della polizia, sarebbero stati non gruppi organizzati di ultrà, ma cani sciolti ad essi collegati che usano azioni da guerriglia militare. Piombano sui nemici, colpiscono, si sparpagliano e scompaiono in pochi minuti: tutti incappucciati con mascherine tipo Covid per non essere identificabili, vestiti di nero. Contro gli ultras dell’Eintracht hanno giocato un ruolo decisivo due fattori: l’odio che affonda le radici nello scontro ormai trentennale tra gli atalantini, gemellati con i tedeschi, e i napoletani, gemellati con il Monaco 1860 e il Borussia Dortmund, a loro volta nemici giurati dell’Eintracht; il desiderio di vendetta per le aggressioni subite in occasione della gara d’andata di Champions a Francoforte, dove addirittura finirono nel mirino dei violenti le famiglie sedute al ristorante la sera precedente.
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