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21 Marzo 2023 - 08:12
NAPOLI. Un po’ di birra fuoriuscita da una lattina aveva sporcato le scarpe di un ragazzo, con successive botte da orbi tra 2 gruppi di giovani, culminando nel più tragico degli epiloghi. Così, in maniera assurda, si è spenta la vita del 18enne Francesco Pio Maimone, napoletano di Pianura che lavorava come rider per un pub e sognava di aprire una pizzeria con la sorella. Né lui né gli amici con cui si trovava ieri notte a Mergellina erano stati coinvolti nel diverbio, ma si è trovato sulla traiettoria dei colpi d’arma da fuoco esplosi all’impazzata dal partecipante alla rissa che involontariamente l’aveva provocata. Mentre fuggiva si è girato e ha sparato nel mucchio, centrando al torace il giovane. A nulla sono valsi i soccorsi, compresa la respirazione bocca a bocca sul posto, e la corsa in ambulanza all’ospedale dei Pellegrini, dov’è morto poco dopo il ricovero. La zuffa è stata ricostruita con precisione. Era cominciata perché, dopo le offese reciproche, un po’ di birra era finita sulla scarpa di uno dei contendenti. Ma Le indagini degli investigatori della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Luigi Vissicchio) sarebbero già a buon punto e non è esclusa una svolta a beve. È già stato accertato che la criminalità organizzata (al di là dell’identità e del profilo dell’assassino) nulla c’entra. Maimone era estraneo a ogni contesto malavitoso ed è una vittima innocente della follia metropolitana che aleggia sulla movida partenopea. Troppe armi e coltelli in giro e troppi giovani pronti a farne uso. Erano circa le 2, quando nei pressi di un chioschetto sul lato destro del lungomare in direzione piazza Vittoria è scoppiata una lite furibonda per i soliti futili motivi: “che hai da guardare? La ragazza sta con noi”, con risposta dello stesso tenore: “perché non posso guardare? Che cazzo vuoi?”. Le prime botte, poi la zuffa si è estesa ai componenti dei gruppi di giovani finché uno di loro ha avuto la peggio e per evitare di essere picchiato è fuggito. Era armato e così, accecato dall’ira, ha pensato di vendicarsi: improvvisamente si è girato, ha estratto una pistola e ha fatto fuoco all’impazzata. Un solo proiettile ha centrato al petto il 18enne di Pianura, risultato fatale. In quel momento sul lato della strada, a pochi metri dal mare, c’era una folla di giovani che beveva, fumava o chiacchierava. Francesco Pio Maimone ha avuto la sfortuna di essere tra loro ed è stato ferito a morte mentre cercava di ripararsi. Gli investigatori della Mobile hanno subito imboccato la pista giusta. L’omicidio non è collegato al ferimento di Antonio Gaetano, 18enne anch’egli di Pianura che ha subito sette giorni fa un agguato in via Mergellina per il quale forse resterà sulla sedia a rotelle. Ma in quel caso la pista è una sola: la guerra tra i clan CarilloPerfetto e Calone-Esposito-Marsicano, cui sarebbe legato il giovane “Plasmon”. I testimoni hanno raccontato tutti la stessa dinamica ed aiutare gli esperti poliziotti della “Omicidi” della Mobile ci sono le telecamere private e le immagini della videosorveglianza.
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