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Guerriglia ultras sulla A1, perquisiti 12 tifosi azzurri

Guerriglia ultras sulla A1, perquisiti 12 tifosi azzurri

Nel mirino dei pm di Arezzo i gruppi Ultras 72, Brigata Carolina e Rione Sanità

NAPOLI. Botte da orbi tra ultras sull’autostrada A1, l’inchiesta chiamata a fare luce sugli scontri dell’8 gennaio scorso spicca il volo e nel mirino degli inquirenti della Procura di Arezzo finiscono 33 esponenti del tifo organizzato azzurro e giallorosso. Una serie di perquisizioni sono eseguite ieri mattina a Roma, Napoli e Arezzo nell’ambito delle indagini sugli scontri fra ultras romanisti e napoletani dell’8 gennaio scorso nei pressi dell’area di servizio di Badia Al Pino, in provincia di Arezzo. Ben dodici i napoletani finiti sotto inchiesta con l’accusa di aver preso parte allo scontro, tutti appartenenti ai gruppi Ultras 72, Brigata Carolina e Rione Sanità:. Si tratta di Dario Andreozzi, 23enne di Napoli; Gennario Avorio, 29enne di Pompei; Simone Coppola, 28enne di Casoria; Pierluigi Galeota, 48enne di Napoli; Antonio Tammaro, 23enne di Napoli; Francesco Fabozzo, 35enne di Napoli; Antonio Russo, 36enne di Napoli; Giuseppe Arillo, 43enne di Napoli; Rocco Capasso, 41enne di Napoli; Umberto Impallomeni, 36enne di Napoli; Tullio Ziccardi, 34enne di Napoli; Alessandro Di Tommaso, 38enne di Napoli. Le perquisizioni sono andate avanti per tutta la mattinata di ieri e hanno visto entrare in azione la polizia di Stato di Roma, Napoli e Arezzo, la quale ha eseguito il decreto di perquisizione personale e locale nei confronti di 33 indagati, tutti appartenenti al contesto ultras delle tifoserie di Roma e Napoli e di un soggetto aderente agli ambienti ultras aretini, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo. Le perquisizioni hanno riguardato venti ultras della Roma, dodici del Napoli e uno dell’Arezzo e sono l’epilogo di quanto emerso dall’attività di indagine condotta dai poliziotti della Digos con l’ausilio della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo. Serviranno ad acquisire ulteriori elementi di prova per definire le condotte di responsabilità dei soggetti coinvolti negli eventi. Le operazioni hanno portato soprattutto al sequestro di telefonini, il cui contenuto sarà adesso vagliato attentamente dagli inquirenti. Gli scontri, in cui furono usati anche oggetti contundenti, misero di fronte le frange ultras delle tifoserie di Napoli e Roma, entrambe in transito in quel tratto autostradale e dirette rispettivamente a Genova (per SampdoriaNapoli) e l’altra a Milano (dove era in programma Milan-Roma). Per diversi minuti elementi di opposte fazioni si fronteggiarono su più aree del tratto autostradale adiacente all’area di servizio, impegnando direttamente la corsia di transito in direzione Nord, di fatto determinando l’interruzione del traffico veicolare. Il continuo lancio di oggetti reciproco, l’accensione di torce e l’esplosione di petardi coinvolse anche la carreggiata opposta, in direzione sud, creando serie condizioni di pericolo per i mezzi in transito. Sul posto la tempestiva presenza del personale di polizia aveva scongiurato il peggio.

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