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Omicidio per una goccia di birra: «Era l’unico ad avere una pistola»

Omicidio per una goccia di birra: «Era l’unico ad avere una pistola»

Un super testimone, vicino al killer Francesco Pio Valda, ha indirizzato le indagini

NAPOLI. «Era l’unico tra noi ad avere una pistola», avrebbe riferito alla polizia uno dei giovani del gruppo di Barra di cui faceva parte Francesco Pio Valda. Una testimonianza importante nell’insieme degli indizi a carico del 19enne, a partire dalle immagini delle telecamere della zona, tutti condensati nel decreto di fermo emesso dalla Dda. Il figlio del defunto ras “Macchiulella” si è mosso a volto scoperto e sarebbe stato riconosciuto. Lui a verbale non ha dichiarato nulla, ma si sarebbe fatto scappare informalmente che era uscito con un’arma finta poi buttata via. «Non l’ho ucciso io», avrebbe affermato più volte. Nel frattempo sono in corso ulteriori accertamenti tecnici per ricostruire esattamente la traiettoria del colpo che ha ucciso Francesco Pio Maimone, in quel momento alle spalle del bersaglio della sparatoria. Infatti tra il presunto assassino e un coetaneo del rione Traiano, in via Caracciolo con amici del suo quartiere, c’era stata una lite per la birra che aveva sporcato le scarpe Louis Vuitton da 1.000 euro indossate da Valda. In attesa dell’autopsia e dell’udienza di convalida del fermo, entrambe in programma oggi, ieri mattina ha parlato il capo della Squadra mobile di Napoli, Alfredo Fabbrocini, che ha incontrato la stampa per fare il punto sull’omicidio e sulle indagini che hanno portato all’incriminazione di Francesco Pio Valda. «C’è stata molta omertà, tra i giovani presenti pochissima collaborazione, persino testimoni amici della vittima non hanno collaborato», ha raccontato il dirigente di polizia che ha poi aggiunto: «L’autore del reato viene da una famiglia mafiosa e ci sono elementi che possono ricondurre queste dinamiche a un contesto di criminalità organizzata». Sui social del presunto omicida infatti è spuntato un video con il personaggio malavitoso Tony Montana in “Scarface”, film cult interpretato da Al Pacino. Mentre la mamma dell’indagato, sempre in rete, ha difeso il figlio dalla valanga di accuse e offese piovute in poche ore contro di lui. La rissa, secondo quanto accertato dagli investigatori della sezione Omicidi della Mobile coordinata dal vice questore Luigi Vissicchio, scoppiata tra due gruppi di giovaIL CASO Il bersaglio del rampollo della mala di Barra era un giovane del rione Traiano Omicidio per una goccia di birra: «Era l’unico ad avere una pistola» ni, originari rispettivamente di Barra e rione Traiano proprio per la scarpa sporcata involontariamente per un po’ di birra fuoriuscita da una lattina. Dalle parole si è passato a una zuffa che ha coinvolto una decina di persone fino a quando il 19enne, temendo di avere la peggio perché su di lui si era concentrata l’aggressione dei rivali, non ha estratto un revolver facendo fuoco in aria per poi esplodere ad altezza d’uomo un solo colpo. Qualcuno, forse proprio colui che gli aveva macchiato le Louis Vuitton, si è abbassato e c’è andato di mezzo il povero Francesco Pio Maimone alle sue spalle. Francesco Pio Valda si è allontanato immediatamente dalla zona, tornando a Barra in compagnia di un amico. La polizia già all’alba era a casa sua, senza trovarlo. Nel pomeriggio di martedì è stato poi rintracciato a Ponticelli in casa di conoscenti.

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