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Sicurezza a Napoli, Manfredi: appello al Governo

Sicurezza a Napoli, Manfredi: appello al Governo

NAPOLI. Assicura vicinanza «alla famiglia e cercheremo di sostenerla nelle necessità e ricorderemo la figura di questo ragazzo anche come monito per il futuro». Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a Radio 24, parlando della morte di Francesco Pio Maimone, ha sottolineato che «purtroppo a Napoli, come in tante altre città, ci sono state tante vittime innocenti, spesso ragazzi giovanissimi coinvolti in episodi di violenza senza aver alcuna colpa». Il primo cittadino ha ribadito che «l’impegno dell’amministrazione comunale con Libera, le altre associazioni e le scuole per mettere in campo attività concrete di contrasto alla violenza e di sostegno dei ragazzi che vivono in contesti più difficili». E ancora: «L’impegno delle istituzioni e del Governo sui temi della dispersione scolastica deve essere prioritario. La marginalità sociale e la dispersione scolastica sono questioni rilevanti. E ci vuole un maggiore controllo familiare». Il tutto mentre trapela di un incontro che potrebbe avvenire oggi tra Manfredi e i familiari del 18enne, dopo che si erano diffuse voci che potesse avvenire già ieri sera. Giornata anche di contatti per il sindaco, che ha sentito il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiedendo un impegno fattivo del Governo per la sicurezza in città mentre dalla Capitale trapela che la premier Giorgia Meloni potrebbe essere a Napoli dopo le prossime amministrative.

UN MINUTO DI SILENZIO IN CONSIGLIO COMUNALE. Intanto, il consiglio comunale di Napoli ha osservato un minuto di silenzio per il giovane ucciso agli chalet di Mergellina nella notte tra domenica e lunedì. La presidente dell’assemblea, Enza Amato, ha espresso il cordoglio dell’assemblea alla famiglia. Alessandra Clemente, intervenendo in aula, ha ricordato le tante vittime innocenti a Napoli: la madre Silvia Ruotolo, e poi Genny Cesarano, Maikol Russo, Luigi Galletta e altri, sottolineando che «si deve fare di più per i giovani di questa città. Chiudere come Comune i centri di aggregazione e i presidi di legalità come la palestra di pugilato di Lino Silvestre ai Quartieri spagnoli non aiuta di certo. Così come non aiutano la chiusura del centro Re Mida a Ponticelli e l’interruzione gravissima da oltre un anno di tutte le attività rivolte ai giovani e ai più esposti a situazioni di marginalità del Centro giovanile Nagioja».

PROMOSSI INCONTRI CON I RAGAZZI DELLE MUNICIPALITÀ. Intanto, gli assessori alle Politiche giovanili, Chiara Marciani; alla Famiglia e all’Istruzione, Maura Striano: alle Politiche sociale, LucaTrapanese, e alla Legalità, Antonio De Iesu, annunciano che «nelle prossime settimane, con un lavoro coordinato tra l’assessorato ai Giovani, quello alla Sicurezza ma anche alla Scuola e al Welfare organizzeremo un ciclo di incontri, in tutte le Municipalità, tramite le educative territoriali, per dimostrare ancora di più la vicinanza dell’amministrazione comunale ai ragazzi di Napoli. Li ascolteremo con attenzione e cercheremo, insieme, attraverso la comprensione dei loro problemi, di rendere Napoli sempre di più la città dei giovani». E ancora: «Gli ultimi drammatici avvenimenti in città che riguardano i nostri giovani ci spingono a impegnarci e a fare sempre di più per i ragazzi e per rendere concreto e utile il Progetto Napoli Città dei Giovani».

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