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25 Marzo 2023 - 08:50
I lavoratori del Cardarelli alzano il livello dello scontro con la dirigenza e minacciano lo sciopero generale. A far salire la temperatura in ospedale sono state le parole usate dalla direzione generale nel commentare lo stato di agitazione e l’assemblea generale tenuta giovedì mattina. Circa cinquecento tra infermieri, medici e personale anche non sanitario, si erano riuniti per protestare contro la politica aziendale responsabile, a loro dire, di carichi di lavoro insopportabili, di mancanza di personale, di accessi in ospedale oltre il sostenibile, di taglio drastico al monte ore complessivo di straordinario, promesse di migliorie non mantenute, di mancanza assoluta di corrette relazioni sindacali. Nell’occhio del ciclone, insomma, il direttore generale, Antonio D’Amore, accusato di arroganza e di scorrette pratiche antisindacali. Argomenti che la direzione strategica dell’ospedale ritiene superati. I temi in discussione, ha fatto sapere l’Azienda «sono già da tempo oggetto di confronto coi rappresentanti dei lavoratori. La progressione economica di infermieri, tecnici ed Oss, le ore di straordinario, la definizione del fabbisogno di personale e la gestione delle problematiche dell'emergenza sono all'attenzione della Direzione che sta procedendo valorizzando il merito, in considerazione delle attuali esigenze assistenziali».. Olio sul fuoco. La replica dell'azienda ha acceso ancora di più gli animi. E ieri, in un documento unitario, Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing Up e Cobas hanno annunciato di poter giungere fino alle estreme conseguenze e incrociare le braccia. «Non si consentirà che passi un messaggio falso e tendenzioso», dicono le organizzazioni dei lavoratori nel documento congiunto. I sindacati sostengono che si tratta di «affermazioni meramente di facciata solo tese a difendere il proprio operato che rappresenta una delle pagine più buie della storia gloriosa del Cardarelli e che potrebbe costringerci ad intraprendere addirittura la strada dello sciopero generale per rivendicare la dignità personale e professionale dei veri ed unici cardarelliani, i lavoratori tutti». Un dato è certo, da tempo le maggiori sigle sindacali non trovavano un’unità di lotta e di rivendicazioni cosi forte. La cosa è di per se significativa. Cosi come significativa potrebbe essere una strana coincidenza. Il malessere al Cardarelli cova da tempo. I problemi sono reali. E i lavoratori allo stremo. Ma ha avuto un’impennata dopo una uscita pubblica del direttore D’Amore sulla scomparsa di lenzuola e biancheria in alcuni reparti. Minacciando poi dirigenti medici e infermieri di trattenere i costi in busta paga. Una brutta immagine per tutta l'azienda, ma soprattutto per il personale. Considerazioni a parte, resta un dato. Lo stato d’agitazione continuerà nei prossimi giorni. Anche per contrastare, si dice nel documento unitario, «la strategia aziendale tesa ad isolare le forze sociali per adottare in maniera perentoria azioni unilaterali tese a mettere solo in luce l’onnipotenza e la forza dei suoi dirigenti, dimenticando la propria mission: garantire il benessere del paziente»
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