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Aumento tassa d'imbarco a Capodichino: è bufera

Aumento tassa d'imbarco a Capodichino: è bufera

«È palesemente illogico mettere a rischio mezzo miliardo di investimenti e 150 posti di lavoro per non trovare un'alternativa all'incremento della tassa d'imbarco sugli aerei in partenza da Capodichino. Se vogliamo consolidare ed espandere l'incoming turistico e quindi l'industria turismo ma anche l'indotto che il trasporto aereo genera per il nostro territorio, e credo che il Comune di Napoli sia il primo interessato allo scopo e consapevole di tale valenza, dobbiamo evitare provvedimenti boomerang come questo, che farebbe dell'aeroporto partenopeo uno dei più costosi scali nazionali». A dichiararlo è il presidente dell'Unione Industriali di Napoli Costanzo Jannotti Pecci. L’Unione industriali scende così in campo al fianco della Gesac e delle compagnie aree - l’ultima che si è schierata è stata Ryanair - per dire no all’l'aumento della tassa di imbarco voluto dal Comune nell'ambito del ripiano del Patto per Napoli, da 6,5 a 8,5 euro per passeggero in partenza. La Gesac ha pronto il ricorso al Tar contro l’aumento, ma ha tempo per depositarlo fino al 7 aprile. Data ultima questa per trovare una soluzione che tenga conto anche dei rilievi delle autorità nazionali sul recente piano adottato dalla società di gestione dello scalo di Capodichino per ridurre l’inquinamento durante decolli ed atterraggi. L’Unione industriali, quindi, prendere posizione in maniera chiara: «Siamo al fianco di Gesac e delle compagnie aeree che, con investimenti e incremento delle rotte, contribuiscono in misura decisiva alla crescita del turismo e dell'incoming più in generale - ha proseguito Jannotti Pecci - ma sappiamo bene anche che, in base al Patto per Napoli la soluzione del problema va individuata in raccordo con il Governo centrale. In tal senso mi conforta l'ottimismo espresso dall'Amministratore Delegato di Gesac Roberto Barbieri. Come Unione degli Industriali - Confindustria Napoli, siamo pronti a fornire ogni supporto perché si risolva una situazione paradossale, revocando un aumento della tassa sui passeggeri che rischia di penalizzare le prospettive di sviluppo per l'intera realtà metropolitana e, più generalmente, di quella regionale e interregionale che gravita su Capodichino». Nella giornata di giovedì il direttore commerciale di Ryanair Jason McGuinness aveva spiegato: «È una cosa che ci preoccupa per l'investimento che stiamo facendo a Napoli. Arrivando a 8.50 euro si attesterebbe come una delle tasse più care in Italia e andrebbe a danno non solo dei turisti, ma anche dei napoletani che si spostano per lavoro, famiglia, studio. Noi speriamo e ci aspettiamo che questa cosa venga fermata, che il Comune capisca qual è il rischio concreto di imporla

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