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26 Marzo 2023 - 10:20
NAPOLI. Ben tre amici di Francesco Pio Valda, sia pur a malincuore, hanno testimoniato contro di lui nel corso delle prime indagini sull’omicidio di Francesco Pio Maimone. Uno sviluppo importante nell’inchiesta che vede indagato per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso il 19enne di Barra, arrivato a Mergellina quella notte in compagnia di due persone dello stesso quartiere. Lì si sono salutati e riuniti, senza avere un appuntamento, con i quattro già sul posto. Tre di questi ultimi, sentiti a verbale dal pubblico ministero e dai poliziotti della Squadra mobile della questura, hanno puntato il dito contro l’assassino con frasi che si assomigliano molto. «Francesco Pio Valda - ha dichiarato L. - arrivato all’altezza dello chalet “Da Sasà”, ha estratto un’arma che aveva nascosto nei pantaloni e una volta impugnata, ha esploso 3 o 4 colpi, ma non so in che direzione perché ho avuto paura e sono scappato». Una ricostruzione simile ha fornito G., anch’egli giunto a Mergellina sulla Fiat Panda nella quale non c’era il 19enne presunto assassino, con cui si è incontrato agli chalet. «Si è accesa una rissa e c’è stata una fuga generale in direzione dello chalet “Da Sasà” (i cui gestori ovviamente sono soltanto vittime delle terribile vicenda accaduta), dove Valda è stato inseguito da diversi ragazzi. Valda, arrivato all’altezza dello chalet “Da Sasà”, ha estratto un’arma che aveva nascosto e ha esploso 2-3 colpi. Ma non so dire in che direzione perché ho avuto paura e ho provato a scappare». Infine A., a domanda diretta su chi avesse sparato, ha risposto: «Sì, ha sparato Francesco Pio Valda: prima 2 colpi in aria e poi uno nel vetro di un’auto modello 500 XL grigia». Aggiungendo alla domanda del pubblico ministero es avesse visto Francesco Pio Valda materialmente fare fuoco, ha riferito testualmente: «No, io non l’ho visto sparare. Ma quando siamo tornati a Barra e lo abbiamo incontrato, lui mi ha detto di avere sparato con un revolver 38 special: prima 2 colpi in aria, perché gli avversari gridavano che la pistola era a salve. Francesco Pio Valda allora, per dimostrare che la pistola era vera, ha sparato prima 2 colpi in aria e poi uno nel vetro di una 500 parcheggiata là». Nel frattempo vanno avanti gli accertamenti della Squadra mobile della questura, i cui poliziotti della “Omicidi” stanno continuando ad acquisire dichiarazioni a verbale. L’obiettivo è di raccogliere più testimonianze possibile concordanti. Al loro arrivo in via Caracciolo lunedì notte sul posto c’erano ancora i componenti del gruppo del Rione Traiano entrato in contrasto con Francesco Pio Valda. Tant’è vero che il 19enne avrebbe estratto la pistola soprattutto perché temeva di essere sopraffatto dopo il litigio per la birra sulle scarpe “Louis Vuitton” da 1000 euro.
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