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Cardarelli, clima sempre più teso: verso lo sciopero generale

Cardarelli, clima sempre più teso: verso lo sciopero generale

NAPOLI. «L’assemblea dei lavoratori tenutasi ha trovato ancora una volta un’amministrazione latitante ed ottusa al richiamo dei lavoratori. Qualcuno era assente all’appello, mentre qualcun altro al grido dei lavoratori ha risposto chiamando altra polizia, rifiutando il confronto, a suo avviso “per motivi di ordine pubblico”». Le segreterie aziendali del Cardarelli, Fp- Cgil, Cisl-Fp, Uilps, Fials, Nursing Up-Cobas hanno le idee chiare e i lavoratori hanno con forza ribadito «i problemi atavici che attanagliano l’Azienda, in particolare: il pronto soccorso, l’Obi, la carenza di personale, la presenza giornaliera media di circa 120 barelle, la criticità nel garantire assistenza a causa di una drastica riduzione dell’organico. Infine, la cosa più grave i nuovi accorpamenti in vista. Ci chiediamo cosa uscirà di nuovo dal cappello magico di questo direttore?» I sindacati non credono assolutamente che i problemi trattati durante l’ultima assemblea erano già stati presi in considerazione poi in carico dall’amministrazione, come invece detto in un comunicato stampa diffuso a margine della stessa assemblea dai vertici ospedalieri, e ciliegina sulla torta «arriva quando venerd’ scorso “dall’alto dell’Olimpo” arriva il comando ai commessi ed alle giurate di rimuovere tutte le bandiere delle organizzazioni sindacali ubicate fuori al padiglione centrale, all’interno e per finire lo striscione fissato sul balcone facciata esterna dell’Azienda, segno di assemblea permanente. Un gesto che è stato come un altro pugno nello stomaco che viene dato ai lavoratori palesando ancora una volta massimo disprezzo per le organizzazioni sindacali tutte, perseverando con comportamenti antisindacali che ledono alla democrazia e alla libertà di manifestare. La misura è colma, ciò nonostante le nostre bandiere, simbolo della lotta dei lavoratori, continueranno a sventolare nel Cardarelli insieme agli striscioni a dimostrazione che il processo democratico non sarà mai ostacolato da nessuna forma di autoritarismo. Insomma i I lavoratori del Cardarelli alzano il livello dello scontro con la dirigenza e minacciano lo sciopero generale. Nell’occhio del ciclone, finisce il direttore generale, Antonio D’Amore, accusato di arroganza e di scorrette pratiche antisindacali. Argomenti che la direzione strategica dell’ospedale ritiene superati. La replica dell'azienda ha acceso ancora di più gli animi. Così le segreterie hanno annunciato di poter giungere fino alle estreme conseguenze e incrociare le braccia. «Non si consentirà che passi un messaggio falso e tendenzioso”, dicono le organizzazioni dei lavoratori nel documento congiunto. I sindacati sostengono che si tratta di “affermazioni meramente di facciata solo tese a difendere il proprio operato che rappresenta una delle pagine più buie della storia gloriosa del Cardarelli e che potrebbe costringerci ad intraprendere addirittura la strada dello sciopero»

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