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29 Marzo 2023 - 08:15
NAPOLI. Via libera allo spostamento di sette milioni di euro che prima erano stati assegnati a un altro progetto e ora vanno invece al bando finale per la costruzione dell'impianto di compostaggio di Napoli. In tutto sono ora 40 milioni i contributi del governo investiti nel progetto a cui si aggiungono i 10 milioni della Regione Campania per un totale di 50 milioni: questo l'ammontare del bando che, verrà avviato nei prossimi giorni. Il primo bando per la costruzione dell'impianto andò deserto a causa del forte rincaro dei prezzi di lavorazione dovuto all'inflazione. Ora ci sarà il secondo, con valori aggiornati e quindi l'obiettivo di trovare l'azienda appaltatrice. L'impianto di compostaggio della città di Napoli dovrebbe risolvere il problema di export dell'umido raccolto in città e sorgerà in via Domenico De Roberto, nell'area di Napoli Est; sarà grande 72mila metri quadrati e smaltirà 35mila tonnellate di umido l'anno. L'impianto farà compostaggio con recupero di biometano. «I fondi ulteriori che servono sono stati sbloccati dal Ministero e ora dobbiamo cercare di ottimizzare al meglio il gioco di squadra fatto tra le istituzioni al fine di avviare una procedura di gara trasparente, limpida ed efficace» ha detto Domenico Ruggiero, amministratore unico di Asia a Napoli, commentando l'ok del Ministero dell'Ambiente allo spostamento di 7 milioni di euro dal progetto di Teano al l'impianto di compostaggio di Napoli città, che ora può partire con un nuovo bando dal valore più alto: «Lavoriamo - ha aggiunto Ruggiero - per avere un operatore nel più breve tempo possibile». L'obiettivo è ultimare l'impianto di compostaggio a Napoli Est per il 2026, ma la città pensa anche a un secondo impianto, visto l'aumento della raccolta dell'umido. È già in programma, spiega il manager di Asia, la costruzione di un secondo impianto in via del Riposo (nell'area tra il cimitero di Poggioreale e l'aeroporto di Capodichino) «che è risultato tecnicamente valido ma non è ancora finanziato per mancanza dei fondi. Ora aspettiamo che ci sia la prevista rivisitazione del Governo sui progetti di impianti presentati da Roma e Napoli». Il primo impianto di Napoli parteciperà anche alla gara nazionale per un pagamento maggio re, rispetto al prezzo del mercato, del biogas che verrà prodotto dal trattamento dell'umido e fornito alla rete Snam. Ruggiero intanto sottolinea che l'impianto non avrà alcuna conseguenza negativa sugli abitanti dell'area: «La tecnologia prevista dal progetto definitivo - spiega - ancora oggi corrisponde alle Bat, le best available technology, le migliori tecniche disponibili. La tecnologia usata deve essere solida, conservabile. Non ci saranno emissioni per gli abitanti della zona».
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