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29 Marzo 2023 - 08:59
NAPOLI. Un’importante operazione di servizio condotta dal reparto di Polizia penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano ripropone l’allarme lanciato mesi fa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe sull’uso, da parte della criminalità, di droni per fare pervenire nelle strutture detentive telefonini e droga. La denuncia è di Raffaele Munno, vice segretario regionale per la Campania del Sappe, che dà notizia di quanto avvenuto ieri. Il sindacalista evidenzia che il personale di di Secondigliano «ha condotto l’importante ed ennesimo sequestro, avvenuto nella tarda serata. Dopo una particolare e delicata attività info-investigativa, il personale di polizia penitenziaria è riuscito a impossessarsi di un drone che sorvolava il penitenziario e che stava trasportando ben cinque telefonini e simcard. Il drone era diretto verso le Sezioni detentive per poterli consegnare». Il segretario generale del Sappe Donato Capece commenta che questo ultimo evento «conferma tutte le ipotesi investigative circa l'ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la polizia penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Si pensi, ad esempio, al grave evento critico di Frosinone, avvenuto tempo fa, ove fece ingresso in istituto una pistola con le stesse modalità. Il compiacimento del Sappe va al personale del reparto di polizia penitenziaria di Secondigliano». Ferma la denuncia del Sappe: «I droni, se da un lato hanno grandi possibilità di sviluppo, comportano, però, anche innumerevoli questioni in termini di privacy e di sicurezza, in quanto per la loro natura si prestano a essere impiegati in diverse attività illecite. È dal 2015 che abbiamo denunciato l’introduzione illecita di sostanze stupefacenti, e di oggetti non consentiti, mediante appunto l’utilizzo dei droni».
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