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30 Marzo 2023 - 09:24
Da un lato la prevenzione e la repressione dei reati ambientali di cui si macchiano i titolari delle aziende che sversano illegamente nel fiume Sarno inquinando il corso d’acqua e l’intero golfo di Napoli. Dall’altro la bonifica che porta avanti la Gori con il sostegno della Regione Campania. Le istituzioni si muovono sincronicamente con l’obiettivo di disinquinare il fiume dei veleni che attraversa gran parte della Campania. Ieri sono state 6 le aziende sanzionate che avvelenavano il fiume Sarno. Una di queste, a Castellammare di Stabia, risultava completamente priva di autorizzazioni e per questo ha subito un provvedimento di sequestrato. I Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, delegati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata,hanno condotto un’indagine denominata “Rinascita Sarno”, finalizzata ad accertare le cause dell’inquinamento del fiume. È così che hanno individuato 6 opifici industriali responsabili di inquinamento, denunciando in stato di libertà i rispettivi vertici aziendali, ritenuti responsabili dei reati contestati. Le indagini, dei Carabinieri del Noe di Napoli e Salerno hanno accertato che la società “New Asphalt Tecnology srl” di Torre Annunziata smaltiva irregolarmente i fanghi provenienti dal trattamento delle acque meteoriche del piazzale, ove erano stoccati ingenti quantitativi di rifiuti inerti. La società “Vista Carmine srl” di Torre Annunziata, specializzata nelle attività di recupero e trattamento dei rifiuti, aveva realizzato uno stoccaggio illecito di rifiuti speciali anche pericolosi, provenienti, per lo più, dalle attività di demolizione. La società “Divisione Freddo srl” di Pompei, per la vendita e assistenza di apparecchiature refrigeranti, aveva realizzato uno stoccaggio illecito di rifiuti speciali anche pericolosi, nonché uno scarico non autorizzato delle acque reflue industriali. La società “Cmc srl” di Santa Maria La Carità, produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi, scaricava abusivamente, attraverso una tubatura in plastica, acque reflue industriali e dacque provenienti dal dilavamento del piazzale dove si svolgeva l’attività produttiva. La società “Edil Trend di D’Auria Mario” di Sant’Antonio Abate, per la rivendita di materiale edili, scaricava abusivamente le acque reflue del piazzale, dove erano stoccati gli scarti di produzione, nel canale confluente nel corso d’acqua Canale Marna. Sotto sequestro gli scarichi abusivi e le aree di stoccaggio illecito dei rifiuti. La società "Comed srl" di Castellammare di Stabia, settore della produzione di laterizi, è stata trovata priva di autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
DISINQUINATO IL CANALE SAN TOMMASO Prosegue intanto il programma “Energie per il Sarno”, lavori di disinquinamento condotti da Gori con la Regione Campania. Ieri a Scafati è stato consegnato alla città il canale bonificato, con l’eliminazione degli scarichi. “Il canale San Tommaso d'estate rappresenta quasi il 30% dell’inquinamento che impatta sul fiume Sarno” ha spiegato l’Ad di Gori, Vittorio Cuciniello. Alla consegna dell’opera anche il presidente di Gori Sabino De Blasi
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