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Rapina a Lecrerc: quattro arresti tra il Cavone e i Quartieri

Rapina a Lecrerc: quattro arresti tra il Cavone e i Quartieri

Con insistenza avevano chiesto un selfie. Charles Leclerc, pilota della scuderia Ferrari impegnato nel mondiale di Formula 1, aveva accettato di buon grado, ma mai avrebbe immaginato che di lì a pochi istanti sarebbe piombato nell’incubo. Quelli che sembravano dei semplici fan si sono infatti rivelati degli espertissimi rapinatori. Da record il bottino del colpo: la gang riuscì infatti a strappargli il prezioso Richard Mille, esemplare unico dal valore di 2,5 milioni di euro, che il fuoriclasse monegasco indossava al polso. L’asso del volante non si perde d’animo e tentò, con un pizzico di incoscienza, di inseguire i malviventi: per tutta risposta si ritrovò con un coltello puntato contro. All’alba di ieri, dopo un anno esatto di indagini serrate, la banda è stata finalmente stanata: in carcere sono infatti finiti i quattro presunti responsabili, tre dei quali originari del centro storico di Napoli. L’inchiesta sul clamoroso colpo messo a segno la sera del 18 aprile 2022 a Viareggio è stata condotta dai carabinieri del locale nucleo Radiomobile, che assistiti dai militari dell’Arma di Napoli, Caserta e Milano sono riusciti a chiudere il cerchio. In manette, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Lucca sono così finiti Luciano Allinoro, 39enne dei Banchi Nuovi imparentato con i Lepre del Cavone, Annamaria Nocerino, 29enne di San Giorgio a Cremano ma residente a Ponticelli, Davide Stefanoni, 29enne dei Quartieri Spagnoli e figlio di uno storico esponente della banda del buco, e Francesco Pinto, 19enne di Piedimonte Matese ma residente a Caserta. Circostanza piuttosto singolare: quest’ultimo, difeso dall’avvocato Luigi Poziello, era stato scarcerato pochi giorni fa dopo essere finito sotto inchiesta per un’altra rapina. Tornando invece al clamoroso colpo ai danni di Leclerc, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, Stefanoni avrebbe guidato lo scooter usato per la rapina, mentre il giovane Pinto, ritenuto l’esecutore materiale, avrebbe avvicinato il pilota con la scusa di un selfie e avrebbe messo a segno lo scippo dell’orologio dal valore di 2,5 milioni di euro. I due sarebbero quindi scappati, ma, inseguiti dal monegasco, sarebbero avrebbero perso il controllo del mezzo e, ritrovatisi faccia a faccia con il pilota, lo avrebbero minacciato con un coltello, provando anche a scippargli il telefonino. A quel punto avrebbero definitivamente guadagnato la fuga. Allinoro avrebbe infine pedinato il ferrarista con un suv preso a noleggio da Nocerino e svolto il ruolo di palo e di scorta dei complici. Le contestazioni non sono però finite qui. Pinto e Stefanoni rispondono infatti anche della rapina di un Rolex “Daytona” dal valore 40mila euro, scippato a Forte dei Marmi sempre il 18 aprile 2022. Allinoro, difeso dall’avvocato Carla Maruzzelli, e Pinto sono infine accusati anche di una rapina violenta ai danni di un turista, avvenuta il 2 agosto 2021 a Forte dei Marmi. In quel caso il raid aveva fruttato un Pathek Philippe da ben 80mila euro.

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