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Archivio storico Enel, tavolo al ministero

Archivio storico Enel, tavolo al ministero

«Sull'archivio storico Enel, ospitato nella Mostra d'Oltremare, nei padiglioni dell'America Latina, siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte. È un pezzo fondamentale della storia della città e vogliamo che resti qui, dentro un progetto complessivo sulla memoria dell'economia e dello sviluppo locale, che ha il suo centro naturale proprio nella Mostra. Naturalmente, insieme a noi, devono remare nella stessa direzione tutti gli attori di questa vicenda». Lo dicono il presidente e il consigliere delegato della Mostra d'Oltremare di Napoli Remo Minopoli e Maria Caputo a proposito del rischio di abbandono dei locali da parte dell’Enerl.. «Abbiamo ricevuto la disdetta del contratto di fitto da parte di Enel - aggiungono i due componenti del cda - lasceranno i locali entro la fine dell'anno. Ma noi vogliamo che restino e che si trovino, anche con altri interlocutori istituzionali, le soluzioni migliori per la conservazione dei beni e anche per la loro consultazione». Sul caso, però, è pronto a intervenire anche il ministero della Cultura. Chi si sta spendendo molto è Luciano Schifone, consigliere del ministro Gennaro Sangiuliano. «Non vi è dubbio che occorra fare di tutto affinché l'Archivio Storico dell'Enel e delle imprese napoletane resti allocato a Napoli, trovando soluzioni idonee a garantire la più appropriata salvaguardia dei preziosi documenti e la maggiore fruibilità per studiosi e cittadini». Ed ecco l’annuncio di Schifone: «Insieme al Soprintendente archivistico di Napoli, dottor Gabriele Capone, apriremo al Ministero un tavolo di confronto con la proprietà e gli enti locali interessati per individuare tempi e modi più idonei alla sua valorizzazione». Al tavolo saranno tanti i problemi da affrontare. Ad elencarne una parte è proprio la Mostra d’Oltremare. «E' necessario, però, sottolineare che le carenze strutturali rilevate da Enel erano ben note alla società in sede di stipula del contratto di fitto, siglato nel 2016, tanto che viene riportato alla lettera H della premessa che gli spazi necessitano di ristrutturazione e di adeguamento impiantistico. Inoltre, come si evince dal contratto stesso, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico di Enel. Se ci sono, quindi, problemi essi vanno esaminati con attenzione, e occorre verificare con precisione a chi spetta intervenire e chi non è intervenuto per tempo». Minopoli e Caputo ricordano infine «che la collocazione dell'Archivio storico Enel era parte di un progetto complessivo di allestimento di un polo archivistico museale e delle imprese, che avrebbe dovuto riguardare i padiglioni Albania, Rodi, Libia, quello delle missioni e delle attività creditizie, in un grande percorso nella memoria economica della città, da finanziare con i Fondi europei Por-Fesr 2014-2020. Purtroppo quel piano si è fermato» Per questo da Mostra d’Oltremare arriva una proposta:. «Ripartiamo - da questo ambizioso progetto: teniamo l'archivio storico dell'Enel alla Mostra, e riprendiamo a costruire l'idea di uno spazio aperto per un itinerario nello sviluppo napoletano. La Mostra - chiudono Minopoli e Caputo - c'è, è pronta a fare la sua parte. Ma non può farlo da sola».

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