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05 Aprile 2023 - 17:01
Sono stati condannati a 23 anni di carcere i quattro imputati nel processo sull'omicidio di Maurizio Cerrato, 61enne ucciso il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata per aver difeso la figlia in una lite nata per un parcheggio in strada. La seconda sezione della Corte d'Assise di Napoli ha condannato Francesco e Antonio Cirillo, padre e figlio, e i fratelli Giorgio e Domenico Scamardella. Per tutti la Procura di Torre Annunziata aveva chiesto l'ergastolo. Cerrato era intervenuto per difendere la figlia, che aveva parcheggiato l'auto in un posto in strada occupato arbitrariamente dalla famiglia di uno degli imputati con una sedia; nel corso della lite che ne è scaturita, Cerrato è stato accoltellato al torace, riportando una ferita che è poi risultata fatale.
IL LEGALE DELLA FAMIGLIA. «La sentenza ci lascia un pizzico di delusione: ci aspettavamo l'ergastolo che peraltro era stato chiesto dalla Procura anche con argomentazioni convincenti». Così, l'avvocato Giovanni Verdoliva. «Siamo relativamente soddisfatti, invece, - ha aggiunto Verdoliva - in relazione al riconoscimento che l'omicidio di Maurizio Cerrato è avvenuto in concorso. Peraltro è emerso che le dichiarazioni di Maria Adriana, la figlia della vittima, già rese nell'immediatezza hanno trovato sostanzialmente il vaglio di attendibilità da parte della Corte. Ci sono state piccole imprecisioni ma tutto sommato la ricostruzione della dinamica dell'accaduto è stata sicuramente attendibile. Aspettiamo ora le motivazioni (che saranno depositati tra 60 giorni) per meglio comprendere come i giudici sono giunti a queste condanne».
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