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Omicidio Candone: arrestati il boss Abate, il killer e l'autista

Omicidio Candone: arrestati il boss Abate, il killer e l'autista

Nel pieno della prima faida di Scampia aveva avuto un dissidio con i capi del clan Abete. A distanza di anni, ben sette, aveva chiesto di entrare a far parte della confederazione delle Cinque Famiglie di Secondigliano. Giovanni Candone non immaginava però che il ras Arcangelo Abete non aveva ancora archiviato la questione e che, anzi, era pronto a fargliela pagare da un momento all’altro. Quello che ne scaturì fu un delitto brutale, messo a segno in pieno giorno all’interno di un bar. Ieri mattina, però, mandanti ed esecutori dell’omicidio sono stati però finalmente arrestati. La svolta sul caso è arrivata soprattutto grazie alle dichiarazioni del killer Fabio Magnetti che, pur non essendosi mai pentito, ha ricostruito la vicenda e accusato i presunti complici. Arcangelo Abete, già ristretto al 41bis e condannato all’ergastolo, è così finito nuovamente finito in manette in quanto ritenuto mandante dell’omicidio di Giovanni Candone, trucidato il 21 ottobre del 2011 dopo aver deciso di passare nel gruppo della Vanella Grassi. A lui e ai due presunti killer, anch’essi già detenuti, è stato notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare. La vittima, che al momento dell’agguato si trovava nel bar del cognato in via Fosso del Lupo, a Secondigliano, capì subito che si trattava di una trappola e tentò una breve e inutile fuga perché venne raggiunta e uccisa dal killer. Dopo l’omicidio, il sicario fuggì in sella a una moto guidata da un complice. Fu, Fabio Magnetti, del gruppo di fuoco della Vinella, con l’aiuto di Alessandro Grazioso, a eseguire l’ordine di morte del boss Abete, fortemente intenzionato a punire Candone, con il quale alcuni anni prima aveva avuto un duro e mai risolto contrasto. Secondo le ricostruzioni delle indagini dei carabinieri della compagnia Vomero di Napoli, coordinate dal sostituto procuratore Maurizio De Marco, il comportamento di Arcangelo Abete scatenò la terza faida di Scampia. A dare impulso all’inchiesta sono stati numerosi i collaboratori di giustizia Antonio Accurso, Rosario Guarino, Giuseppe Ambra, Pasquale Riccio, Antonio Leonardi e Mario Pacciarelli. La svolta è però arrivata grazie alla lunga confessione del sicario Magnetti, che il 3 gennaio 2022 ha affidato ai pm uno scottante manoscritto: «Questo omicidio è stato commesso dal sottoscritto per volere di Rosario Guarino nel più ampio contesto del nuovo assetto delle Cinque Famiglie... Da poco uscito dal carcere e privo di punti di riferimento, Giovanni Candone si rivolse a Guarino chiedendo di poter entrare a far parte della nostra famiglia. Consapevole che nella faida del fessione del sicario Magnetti, che il 3 gennaio 2022 ha affidato ai pm uno scottante manoscritto: «Questo omicidio è stato commesso dal sottoscritto per volere di Rosario Guarino nel più ampio contesto del nuovo assetto delle Cinque Famiglie... Da poco uscito dal carcere e privo di punti di riferimento, Giovanni Candone si rivolse a Guarino chiedendo di poter entrare a far parte della nostra famiglia. Consapevole che nella faida del

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