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Autonomia, il Pd napoletano: «Napoli guidi mobilitazione»

Autonomia, il Pd napoletano: «Napoli guidi mobilitazione»

«Il dibattito sull'autonomia differenziata, soprattutto tra i cittadini, è piombato nel silenzio più totale. Respiro un clima di indifferenza, quasi di noia. Da Napoli e come rappresentanti dei napoletani sentiamo il dovere di rilanciare l'allarme perché se ne discuta nel merito, perché si rischia il crollo del Sud e quindi dell'Italia». Lo dichiara Gennaro Acampora, capogruppo Pd al Consiglio comunale di Napoli e membro della Commissione Bilancio del Consiglio comunale, sugli ultimi studi che analizzano gli effetti per il Sud della riforma Calderoli sull'autonomia differenziata.

«La grande manifestazione del 17 marzo - spiega Acampora - ha detto chiaramente che la nostra città e l'amministrazione Manfredi sono in testa a quel Sud che vuole affrontare nuove sfide ma senza essere isolato. Per questo non possiamo non opporci a uno scenario che  indebolirebbe tutto il Paese. Infatti tanti esperti e tante analisi, come quella di ieri a cura di Svimez, dicono che il Sud ci perde ma ci rimette anche il Nord, che la riforma Calderoli è frutto non di malafede ma di incompetenza».

Per Acampora «il meccanismo sul piano fiscale rischia di diventare diabolico: in sostanza ci dicono che i contributi sono di tutti gli italiani quando bisogna pagare, salvo poi diventare marginali quando sono fondamentali per le regioni meridionali e i loro servizi. Non capiscono che dare meno risorse al Sud significa eliminare ogni pari dignità e affossarci».

Decisivi in questo senso, sottolinea Acampora, «i livelli essenziali delle prestazioni, che sono però ancora tutti da definire e con modalità discutibili. Non si parla di una commissione paritetica Stato-Regioni, neanche il Parlamento sarà coinvolto, il Governo ha istituito una fantomatica cabina di regia e approverà un Dpcm, atto che non  potrebbe neanche essere oggetto di ricorsi. Questi Lep tra l'altro non vanno semplicemente garantiti sulla carta ma finanziati. Servirebbe un fondo per dare a tutti le stesse condizioni di partenza, con investimenti per il Sud di decine di miliardi. Nella riforma invece si legge che non ci siano maggiori oneri per le finanze pubbliche. Per questo - conclude Acampora - faremo di tutto come gruppo consiliare perché Napoli guidi una mobilitazione più forte e più decisa, qui e in tutto nel Sud. Non possiamo essere presi in giro, dobbiamo impedire che l'Italia si spacchi ancora di più su sanità, istruzione, ambiente e infrastrutture. Nessun napoletano e nessun italiano può permetterselo»

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