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Napoli, carrello della spesa più vuoto

Napoli, carrello della spesa più vuoto

NAPOLI. Carrello della spesa sempre più vuoto e più caro, a conferma di un’accelerazione dei prezzi dei generi alimentari, per la casa e per la persona aumentati del doppio rispetto al tasso d’inflazione. Nonostante il calo della bolletta del gas, i prezzi da mesi non calano e alla vigilia delle festività pasquali registrano incrementi fuori misura, non giustificati dall’aumento dei costi di produzione. Risultato: con il fardello di un’inflazione divenuta oramai strutturale, le famiglie tagliano anche nei discount, ultima trincea contro i rincari. «Se si registra una diminuzione del costo dei beni energetici, perché, al contempo le dinamiche dei listini mostrano ancora per i beni primari, come i generi alimentari?», si chiede Anna Rea, già segretario generale Uil Campania ora alla guida dell’Adoc nazionale, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. «Il potere d’acquisto delle famiglie è messo a dura prova da un’inflazione che resta ancora elevata e dalle misure del governo che non fanno altro che frenare la ripresa dei consumi. Se non si invertirà la tendenza in maniera netta - continua - sempre più famiglie varcheranno la soglia di povertà, tra l’altro certificata da un rapporto del Centro Studi Legacoop che fotografa uno scenario di crisi sociale sempre più vasto che vede pagare il prezzo più alto chi abita al Sud, i minori e gli immigrati. Una situazione che richiede interventi soprattutto sulla grande distribuzione organizzata che decide i prezzi e, allo stesso tempo, aumenta i propri profitti». Carrello della spesa più leggero anche per l’ortofrutta con i consumi in frenata. «Subiamo da mesi l’emergenza prezzi, nonostante il calo delle tariffe di luce e gas sul mercato tutelato», afferma Gennaro De Rosa, dell’omonima Dolceria di Fuorigrotta. «Paghiamo lo zucchero che è l’ingrediente di tutti i dolci, ed i prodotti ortofrutticoli per la pasticceria quasi il doppio rispetto a due mesi fa, evidente che i rincari sono frutto di effetti speculativi che iniziano dalle campagne e proseguono lungo la catena distributiva e che difficilmente caleranno nei prossimi mesi». A sottolineare che i rincari si moltiplicano lungo la catena distributiva è Pasquale Imperato, titolare dell’azienda agricola Sapori Vesuviani. «I produttori sono il primo anello a subire gli effetti di un’inflazione camuffata dal rincaro dei prezzi delle sementi, dei fitofarmaci e degli imballaggi. La speculazione nasce perché la filiera è lunga. È l’intermediazione che aumenta i prezzi ma non i produttori che non vengono remunerati dai maggiori costi per mandare avanti le campagne. Campagna Amica punta proprio a questo: accorciare la catena distributiva con il contatto diretto tra produttore e consumatore finale». Parla di effetti speculativi sui prezzi anche la ristoratrice Luisa Fusco di “Donna Luisella”: «Ci stiamo facendo del male. Prima la benzina, poi l’energia, ma senza alcun controllo il caro-prezzi sta allontanando anche la classe media dall’abitudine di mangiare fuori casa nel fine settimana e che sta pagando le conseguenze di una bolla speculativa diventata strutturale e alla quale nessuno mette mano. Non ci saremmo mai aspettati dalla politica una risposta fino adesso inadeguata».

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