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Napoli, parto a sorpresa al Pellegrini

Napoli, parto a sorpresa al Pellegrini

NAPOLI. È nata con la velocità di un missile tra le braccia di un infermiere. Lo stesso che un anno fa fu aggredito e refertato con quindici giorni di prognosi. Erano le 6 e 10, quando al pronto soccorso dell’Ospedale dei Pellegrini si presenta una donna originaria di Capo Verde che lamenta forti dolori addominali. Al triage le chiedono subito se fosse in dolce attesa. Ma lei nega. Si avviano le prime indagini, ma non si fa in tempo a terminare i primi accertamenti che improvvisamente compaiono le doglie. In un niente si rompono le acque. Comincia cosi un travaglio velocissimo. Dopo poco spunta fuori una piccola testa piena zeppa di capelli. E un attimo dopo è fuori, tra le braccia dei due infermieri di turno. «È stata velocissima», racconta chi era presente. È nata cosi la piccola capoverdiana che la madre nemmeno sapeva di attendere. Il tutto in pochi minuti. Senza complicanze, grazie anche alla prontezza dei due infermieri. Ma anche perché per la donna di Capo Verde era la quinta gravidanza. Medici e infermieri mettono poi in sicurezza madre e figlia preparando il trasferimento al reparto maternità del Policlinico Vanvitelli dove adesso è ricoverata. «Finalmente una buona notizia da un ospedale che da ultimo è al centro della cronaca per atti violenza e aggressioni», ha commentato Teresa Rea, presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli. E poi ha aggiunto: «Anche per questo desidero esprimere tutta la gratitudine mia e dell’intera comunità professionale che rappresento allo staff di infermieri dell’ospedale. Vorrei sottolineare che dei due infermieri che hanno preso il parto insieme con i medici dell’emergenza c’è un collega che un anno fa fu aggredito proprio nel reparto di pronto soccorso con gravi conseguenze fisiche. Nonostante tutto è ancora li ad aiutare chi ne ha bisogno». «Eventi come questi ti ripagano di tante amarezze - ha commentato l’infermiere Marcello Maffeo (Fials) e testimoniano l’importanza di presidi territoriali come l’ospedale dei Pellegrini, sia nell’assistenza programmata, sia nelle emergenze».

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