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13 Aprile 2023 - 08:36
NAPOLI. Un trucco vecchio quanto il mondo, ma purtroppo ancora efficace. Finti finanzieri ieri mattina hanno compiuto un colpo clamoroso nell’appartamento di una coppia di professionisti in via Matteo Renato Imbriani, portando via circa 1.000 euro in contanti e oggetti di valore per 3.000, in oro e in argento. Erano in tre con tanto di pettorine e una cartellina con il logo “Gdf”, parlavano un italiano corretto e avevano un’aria professionale. Fino a quando, una volta entrati in casa con una scusa credibile, hanno mostrato il loro vero volto passando al dialetto napoletano e ai toni minacciosi. Alle vittime, entrambi medici sulla sessantina, non è rimasto altro che chiamare il 113 e ora della vicenda si stanno occupando i poliziotti della Squadra mobile della questura con i colleghi del commissariato Dante, competenti per territorio, dopo un primo intervento dell’Upg della questura. Dalle telecamere della zona è emerso che gli autori del colpo erano giunti a bordo di una Renault Megane grigia. Mentre i rilievi sono stati compiuti dalla polizia scientifica. «Siamo della guardia di finanza, dovremmo fare un controllo per una denuncia contro di voi presentata dalla vostra banca», ha detto uno dei malviventi dopo aver bussato alla porta dell’abitazione di un palazzo storico di via Matteo Renato Imbriani (strada densamente abitata che collega il Museo all’Arenella). Pur non avendo nulla da temere, i coniugi si sono preoccupati e senza molto riflettere hanno aperto la porta agli sconosciuti. Né hanno sospettato qualcosa trovandosi di fronte i tre uomini, ma pochi minuti dopo hanno maledetto la loro ingenuità. Avevano fatto entrare in casa dei ladri pronti a trasformarsi, come sempre in casi del genere, in rapinatori. I finti finanzieri, arrivati a bordo di un’autovettura civile, sono entrati in azione intorno alle 8 di ieri. Tutti e tre indossavano le pettorine con la scritta “Guardia di Finanza” e a quell’ora, pur non passando inosservati, non sono sembrati “sospetti” ai pochi passanti e ai titolari degli esercizi commerciali già aperti o che stavano aprendo. In una città come Napoli uomini e donne delle forze dell’ordine che lavorano in divisa, e si recano negli edifici per notifiche o perquisizioni, non sono un evento raro. Cosicché i malviventi sono rapidamente saliti a piedi all’appartamento preso di mira e uno di essi ha suonato il campanello. La scusa è stata la segnalazione ricevuta da un istituto di credito nei confronti delle vittime, titolari di un conto corrente. Una volta entrati all’interno dell’abitazione i truffatori hanno comunicato che avrebbero dovuto compiere una perquisizione e si sono messi subito all’opera, dividendosi i compiti: un uomo è rimasto con la donna in cucina mentre i complici invitavano con decisione il padrone di casa a mostrare tutti i punti di loro interesse: mobili, cassette, scrivanie. A quel punto nelle mani di uno dei malviventi è comparsa una pistola mentre l’appartamento veniva messo completamente a soqquadro. Le vittime sono state costrette quindi a consegnare circa 1000 euro in contanti e preziosi per circa 3.000 euro.
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