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15 Aprile 2023 - 08:00
NAPOLI. Nonostante gli arresti e i pentimenti eccellenti subiti negli ultimi tempi, il clan Giuliano continua ancora a tenere sotto scacco i vicoli di Forcella. La cosca un tempo capeggiata dal boss “Lovegino” resta però costantemente sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine e nel mirino finisce questa volta una delle piazze di spaccio attive in via Sant’Agostino alla Zecca, dove giovedì serà la polizia ha avuto il suo bel da fare per bloccare un pusher che aveva appena provato a sbarazzarsi di un “panetto” di marijuana. Capita l’antifona, un gruppo di donne, capeggiate dal 34enne Gennaro Imparato, cugino dell’ex ras Salvatore Giuliano “’o russo”, non ha esitato a scagliarsi contro gli agenti nel tentativo di far saltare l’operazione. Il piano è però miseramente fallito. A entrare in azione sono stati gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato Decumani, investigatori esperti, che conoscono ogni centimetro del quartiere come le proprie tasche. La “picchiata” è scattata poco poco delle 19 di giovedì, quando gli agenti, transitando in via Sant’Agostino alla Zecca, all’altezza del civico 84 hanno notato un giovane che, parcheggiato il proprio scooter e resosi conto della presenza delle forze dell’ordine, si sbarazzava di una busta di cellophane gettandola in un secchio. A quel punto i poliziotti dell’ufficio di via San Biagio dei Librai hanno subito bloccato il sospettato, il 20enne incensurato Salvatore Cecere, e recuperato il pacchetto, all’interno del clan erano custoditi quasi 38 grammi di marijuana. Intervento concluso, dunque? Neanche per sogno. Nel giro di una manciata di secondi si sono precipitate sul posto cinque-sei donne che, urlando come delle ossesse, hanno provato a intralciare la perquisizione del ventenne. A dar loro manforte ci ha poi pensato Gennaro Imparato, 34enne vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, il quale, senza tanti giri di parole, ha rivolto delle pesanti minacce verso gli agenti: «Vi uccido! Lasciate stare mio cognato, vi taglio la testa a tutti». Gli uomini della sezione investigativa del commissariato Decumani hanno però mantenuto la calma e gestito la situazione con professionalità, bloccando sia il giovane pusher che l’aggressore. Nel corso del blitz sono stati inoltre sequestrati 255 euro di dubbia provenienza e due telefonini trovati nella disponibilità di Cecere. Tre degli agenti hanno però riportato conseguenze fisiche, per fortuna non gravi: medicati al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini, se la sono cavata con dieci giorni di prognosi a testa. Processati per direttissima, i due arrestati sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi e 1 anno con obbligo di firma. Al netto del riuscitissimo esito del blitz, l’operazione della polizia conferma purtroppo la perdurante attività del gruppo Giuliano. Lo stesso Gennaro Imparato nel 2021 era rimasto coinvolto nell’inchiesta che aveva portato dietro le sbarre, con l’accusa di racket, l’allora ras Salvatore Giuliano e la sua paranza di fedelissimi. In seguito la posizione del 34enne fu però archiviata.
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