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17 Aprile 2023 - 08:28
Al “Perrone’’, l’area di via del Cassano che è a tutti gli effetti un mercatino a cielo aperto, la chiusura della strada a causa dell’ampia voragine venutasi a creare dopo lo sbriciolamento del manto stradale causato dal cedimento del sistema idrico, ha un effetto dirompente. Esercenti e abitanti si chiedono cosa sarà di loro mentre i tecnici dell’Abc Acqua Bene Comune, della Citelum, di Napoli Servizi e i vigili del fuoco effettuano i rilievi ognuno per la propria competenza. «Siamo senz’acqua, luce e gas. Per sicurezza ci hanno chiesto di evacuare il palazzo ma noi abbiamo i bambini e le famiglie. Dove andremo e soprattutto per quanto tempo?» si chiede Giuseppe De Feo, titolare di un negozio di parrucchiere sulla strada. Per lui, la chiusura della strada è un danno doppio: da cittadino e da commerciante: «Anche la mia attività è senza gas, elettricità e acqua. Ma se fossimo costretti ad evacuare per tanti giorni si profilerebbe anche il problema di dove recarci a dormire. Un parente può ospitarti uno o due giorni, ma poi?». Giuseppe, che abita poco distante dal punto del crollo, ricorda: «Nel 2000 ci fu un crollo simile sempre causato da infiltrazioni. Non capisco perché bisogna intervenire sempre dopo i danni e mai in anticipo». Ciro Sibilio racconta i momenti di paura: «Il camion della nettezza urbana era appena passato quando si è aperta una buca profonda, dopodiché, ho sentito l’acqua uscire con forza dalla tubatura rotta. Ogni minuto che è passava la buca si allargava così ho iniziato a chiudere la strada con i bidoni dei rifiuti mentre ho convinto le auto a fare marcia indietro. Subito sono arrivati i vigili del fuoco che mi hanno ringraziato e mi hanno detto di aver evitato una tragedia. Credo che in questi casi è nostro dovere aiutarci senza girarsi dall’altra pare». È un pensiero che pervade la mente dei gestori della pescheria ’O Palumbaro, tra i più conosciuti in zona. «Le fogne non vengono mai pulite – affermano – ed ecco i risultati. Siamo senza acqua e luce, siamo stati costretti a spostarci e prendere la corrente da alcuni negozia a cui non è stata tolta. Ma il danno economico è già ampio, almeno 4000-5000 euro, la merce la dobbiamo buttare e la vendita è limitata. Ci attendono giorni difficili. E menomale che è successo di notte, altrimenti avremmo fatto la fine dei topi in trappola». La preoccupazione dei negozianti è sui tempi per il ripristino della strada. «Siamo rovinati. Già veniamo da giorni difficili – affermano dalla Pescheria Imperatore – questo è un mercatino frequentato ma se la gente non verrà non sapremo come pagare le utenze e mantenere le nostre famiglie». Poca voglia di parlare da parte del fruttivendolo della zona, anche lui senza acqua: «Inutile dire qualcosa, il pensiero corre già a tutti i danni economici che avremo. Basta vedere il negozio, è evidente». Michele, che frequenta un circoletto del “Perrone”, insiste: «Si doveva controllare prima perché è successa più di una volta, qui fa paura. Tutti sanno che sotto la strada è vuota».
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