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17 Aprile 2023 - 08:38
Erano in otto, tra cui Francesco Pio Valda e due sue parenti, i componenti del gruppo di amici di Barra che in quella maledetta notte avevano raggiunto Mergellina. Tra essi, soltanto il 19enne figlio del defunto ras Ciro detto“Macchiulella” è accusato di omicidio volontario mentre (come abbiamo spiegato sull’edizione di ieri del nostro giornale) sono in corso accertamenti su una cugina alla quale avrebbe l’indagato consegnato in macchina la pistola dopo l’omicidio. La posizione della giovane donna (da ritenere innocente fino a prova contraria) in relazione al porto dell’arma da fuoco, mai trovata, è al vaglio della procura mentre la sorella del giovane non ha commesso alcun reato. Così come gli amici del presunto assassino, alcuni dei quali hanno risposto alle domande degli investigatori non mostrandosi omertosi. Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Luigi Vissichio), coordinati dalla Dda, hanno risolto il caso a tempo di record acquisendo una serie di indizi che appaiono molto solidi a carico di Francesco Pio Valda, cristallizzando le posizioni di ognuno dei partecipanti alla lite. Il gruppo di Barra e quello del Rione Traiano si guardavano in cagnesco già da tempo, ma la scintilla che ha provocato l’incendio culminato nella morte dell’innocente Francesco Pio Maimone è avvenuta per la scarpa del 19enne sporcata da un pestone. Rapidamente la situazione è precipitata e l’indagato ha estratto la pistola con cui era uscito da casa sparando contro il rivale. Quest’ultimo si è abbassato e un proiettile ha colpito il giovane di Pianura, estraneo all’intera vicenda. In quel momento stava mangiando delle noccioline e non aveva fatto in tempo a mettersi al riparo. Il Riesame ha convalidato per Francesco Pio Valda (comunque da considerarsi innocente fino all’eventuale condanna definitiva) la custodia cautelare in carcere.
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