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Il clan Casella sotto attacco

Il clan Casella sotto attacco

NAPOLI. I ras dell’asse di camorra De Micco-De Martino, alleati dei Mazzarella di San Giovanni a Teduccio, starebbero cercando di approfittare della debolezza degli storici nemici De Luca Bossa per allargarsi ancora di più a Ponticelli. Lo dimostrerebbe l’incendio di un appartamento in via Franciosa nella disponibilità dei Casella, vicini al gruppo del lotto 0, avvenuto l’altra notte e presumibilmente doloso. Ma non solo: negli ultimi giorni sarebbero stati segnalati uomini armati in giro per il quartiere in sella a potenti motociclette. Un altro segnale di fibrillazione dopo quelli, ancora più gravi, degli omicidi di Federico Vanacore (legato ai “Bodo”) e Bruno Solla “Tatabill” (ex Sarno, poi De Luca Bossa ma con voglie di autonomia). Lo stato di allarme a Ponticelli ormai è diventato una costante tra le forze dell’ordine e tra i cittadini, ma anche negli ambienti di criminalità. I tempi in cui esponenti dei De Micco e dei Casella si vedevano insieme in via Franciosa, per dimostrare a tutti che era tornata la pax di camorra, sembrano lontani. L’incendio, se le indagini in corso confermeranno il dolo, ha riacceso i riflettori sul gruppo fondato dal defunto boss soprannominato “Paglialone” mettendo contemporaneamente il sigillo alle ipotesi del rinnovato patto tra i De Martino e i De Micco. Solo incomprensioni quindi e non fibrillazione o contrasti, ma in ogni caso oggi l’asse tra gli “XX” e i “Bodo” sarebbe più saldo che mai. Tanto più che i due gruppi hanno incassato scarcerazioni eccellenti proprio mentre i De Luca Bossa subivano colpi importanti dallo Stato. Cosicché, in attesa di capire con precisione il movente degli omicidi di Federico Vanacore e Bruno Solla, i gruppi con basi nella Ponticelli più storica sono considerati dagli investigatori al momento i più presenti nel quartiere. Pare lontano anni luce il tempo in cui si pensava che la cosca alleata dei Mazzarella fossscomparsa, in trenta mesi circa la situazione sul territorio si è ribaltata. Guai però a commettere lo stesso errore di valutazione con gli uomini di malavita del Lotto 0, che possono sempre contare sull’appoggio dei Rinaldi di San Giovanni a Teduccio e degli Aprea di Barra. Dall’inizio del 2023 una serie di circostanze ha aiutato l’asse di camorra tra i De Micco e i De Martino del rione Fiat a rinforzarsi nuovamente: le scarcerazioni per fine pena di Fabio Riccardi e Giuseppe De Martino (figlio di Francesco e fratello di Antonio degli “Xx”) e sul versante opposto, gli arresti di Christian Marfella con quattro soci per le bombe fatte scoppiare l’anno scorso contro i rivali. Così come le indagini sulla clamorosa rapina nella zona del “Conocal” diventata virale sul web si sono intersecate con quelle sull’omicidio di Federico Vanacore, vicino ai “Bodo”, e qualche investigatore ha logicamente ipotizzato un possibile collegamento tra i due episodi. Ma la diffusione del video girato con il telefonino forse cambiò i piani dei malviventi oppure la Nissan Qashqai serviva per una rapina e non come appoggio all’agguato mortale.

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