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19 Aprile 2023 - 09:12
NAPOLI. Tra sconti e offerte, i carrelli della spesa variano da negozio a negozio. Rappresentano un buon indice per comprendere quale sia il grado di difficoltà che i consumatori devono affrontare in questo periodo. Sono infatti sempre più vuoti anche se il contenuto costa di più. L’inflazione si abbatte mese dopo mese sulle tasche dei consumatori che continuano a mettere in atto varie strategie per contenere gli aumenti. Soprattutto dei generi alimentari, prodotti per gli animali domestici, cibo confezionato e di prima necessità per la casa. La strategia più comune è il ricorso alle offerte delle marche e allo sconto dei negozianti, approfittando del 3x2 anche per fare scorta. Non solo per i generi di prima necessità. MD, per esempio, sta mettendo in atto strategie studiate per «dare opportunità a tutti di acquistare a tutela del potere d’acquisto dei consumatori», afferma Patrizio Podini, presidente della seconda catena a capitale italiano, come le promozioni per il bucato con “Dai un bacio a chi vuoi tu”, fino al “griglia che ti passa” per un barbecue ecologico. Tra le altre forme di risparmio da parte dei consumatori, si riducono gli svaghi, pranzi e cene fuori casa, la colazione al bar. Secondo Coldiretti, il 35 per cento dei napoletani taglia gli sprechi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola. «Assistiamo giorno per giorno ad una corsa al rialzo che induce molti clienti ad acquistare anche prodotti prossimi alla scadenza e pertanto a buon prezzo», afferma Angelo Sepe, direttore del negozio Ciro Amodio di via Tiberio. «Non solo per le nuove disposizioni sul Reddito di cittadinanza, ma molte famiglie si orientano verso le più disparate strategie per portare a casa il necessario. L’olio extravergine di oliva italiano, per esempio, lo stiamo vendendo a 6 euro facendo risparmiare almeno un euro al consumatore sul costo stabilito dal distributore. Così avviene per altri prodotti. Quando un bene di prima necessità sta per scadere - aggiunge Sepe - l’abbattimento del prezzo raggiunge anche il 50 per cento per recuperare almeno le spese di acquisto dal distributore del prodotto. Ci sono però anche gruppi che osservano prezzi prefissati tutto l’anno, senza previsioni di abbattimento dei costi, ma noi continuiamo su questa strada per non perdere quote di mercato». Nonostante il calo dei prezzi dell’energia, dalle campagne e dalle fabbriche i beni di prima necessità subiscono rincari sempre più alti lungo tutta la filiera commerciale. «La gente si rivolge al supermercato come fosse il negozio sotto casa. Acquista solo il necessario e il giornaliero», commenta Paolo Vaccaro, direttore dei Decò Loggetta e Consalvo. «Si entra per comprare la frutta o lo zucchero, stiamo diventando sempre più negozio di vicinato. Serve non solo un’inversione di rotta mettendo più soldi nelle tasche degli italiani, ma anche intensificando i controlli lungo la catena commerciale per evitare che i maggiori costi vadano a finire sulle tasche dei consumatori» dice.
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