Free Assange Napoli, appello al sindaco: gli dia la cittadinanza onoraria

Si rivolge direttamente al sindaco Gaetano Manfredi l'appello del movimento Free Assange Napoli, nel chiedere la cittadinanza onoraria al giornalista e fondatore di Wikileaks Julian Assange, detenuto in un carcere di massima sicurezza nel Regno unito che attende l'estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni per aver diffuso documenti top secret sui crimini commessi dagli Stati Uniti in vari contesti di guerra, come Iraq e Afghanistan. In una lettera diffusa sui social network il gruppo scrive: «Il prossimo 27 Aprile - alla vigilia della “Giornata mondiale della libertà di stampa", celebrata in tutto il mondo il 3 maggio - sarà a Napoli la signora Stella Moris, moglie di Julian Assange, per ritirare il premio Fonseca (Prologo di “Imbavagliati", Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto da Désirée Klain) assegnatole per “il suo coraggio nel difendere il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo"».

Il riconoscimento, ricorda il movimento, è «promosso dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e da Articolo21 e conferito da un comitato scientifico, presieduto dall'ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, ed è dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota napoletana e fondatrice del giornale “Monitore Napoletano" che durante i moti rivoluzionari napoletani, fu uccisa il 20 agosto del 1799 a Piazza Mercato. Questa data - conclude il gruppo - sarebbe la migliore e logica occasione per consegnare a Stella Moris l'attestato di cittadinanza onoraria, come Lei ha proposto in uno specifico Ordine del giorno votato lo scorso 31 gennaio il Consiglio comunale cittadino».

Sabato 22 aprile, gli attivisti di Napoli hanno realizzato davanti la sede del Museo archeologico di Napoli una «installazione temporanea e non invasiva» per denunciare «la persecuzione di Assange, un bavaglio alla libertà di stampa che minaccia il diritto di informazione tutelato finanche dal primo emendamento della costituzione statunitense».