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24 Aprile 2023 - 19:29
Otto agenti intossicati a seguito dell'incendio appiccato da un detenuto nel carcere di Poggioreale. Ne dà notizia il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe per voce del vice segretario regionale Campania Marianna Argenio: «Un detenuto nordafricano, di nazionalità algerina, ristretto nel Padiglione Livorno sinistro, pretendeva di essere ammesso al lavoro senza tenere conto che c'è una graduatoria di riferimento. Nonostante il personale di Polizia spiegasse tutto ciò, l'uomo, un soggetto complicato, già resosi protagonista di eventi critici in carcere, per il quale la Direzione del carcere aveva chiesto il trasferimento in altra sede, negato però dal Provveditorato di Napoli, si è recato nella sua cella dando fuoco alle suppellettili. In brevissimo tempo le fiamme si sono propagate e la Sezione detentiva è stata invasa dal fumo. Solamente il coraggioso e tempestivo intervento del personale di Polizia penitenziaria ha evitato un tragico epilogo. Ben otto poliziotti sono rimasti intossicati e poi trasportati in Ospedale, insieme al detenuto anch'egli intossicato».
Il Sappe evidenzia come «senza la professionalità e l'alto senso del dovere profuso da tutto il personale di Polizia Penitenziaria, questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto conseguenze molto più destabilizzanti». «Non passa giorno che non si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle carceri per adulti e minori della Nazione - denuncia il segretario generale del Sindacato, Donato Capece - siamo sconcertati dall'assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all'ordine del giorno».
La polizia penitenziaria «torna a sollecitare le istituzioni penitenziarie affinché adottino con urgenza provvedimenti concreti ed urgenti per fronteggiare la grave situazione che sta contraddistinguendo negativamente le strutture detentive regionali. Servono fatti! Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di avere, a propria tutela, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, per altro promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui in periferia non c'è traccia alcuna».
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