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25 Aprile 2023 - 09:16
Il 20enne Antonio Toscano e l’amico minorenne feriti nel corso di uno scontro tra paranze rivali in piazza Carlo III
NAPOLI. Accoltellati per essersi trovati nel mezzo di un’improvvisa rissa tra altri giovani in piazza Carlo III. È successo a un 20enne e a un 16enne dell’Arenaccia, da poco usciti da casa dopo aver assistito a Juventus-Napoli. Erano insieme ad altre persone quando, intorno alla mezzanotte, i festeggiamenti spontanei per la vittoria del Napoli e lo scudetto sicuro stavano per entrare nel vivo in tutta la zona. Ma il litigio nulla c’entrerebbe con i balli e i canti di gioia per i colori azzurri: due minigang si sarebbero fronteggiate a mani nude fino a quando nelle mani di qualcuno è comparso il solito coltello. L’allarme è scattato quando, poco prima dell’una di lunedì, il 20enne Antonio Toscano e il minorenne si sono presentati con mezzi propri al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini.
Il primo aveva una ferita al fianco sinistro, il 16enne alla gamba destra. Nulla di grave per tutt’edue, che però sono stati ricoverati per precauzione con prognosi rispettivamente di 20 e 15 giorni. I medici hanno avvisato la polizia come da prassi, obbligatoria, e alla struttura sanitaria della Pignasecca sono accorsi i poliziotti del commissariato Montecalvario. Sono così partite le indagini con le dichiarazione dei feriti. Sia Antonio Toscano che il minorenne, entrambi senza precedenti penali, hanno raccontato di essere rimasti coinvolti in una rissa improvvisa in piazza Carlo III. «Mio malgrado», hanno detto mentre separatamente venivano sentiti dagli investigatori con base nella parte alta dei Quartieri Spagnoli.
E come sempre in casi del genere, la “parola” è passata alle immagini delle telecamere della videosorveglianza pubblica e privata. Anche se sarà difficile trovare indizi utili alle indagini nella folla che si è radunata per festeggiare la vittoria con l’odiata Juventus e il prossimo scudetto. Naturalmente il racconto delle vittime è vagliato in ogni sua parte, ma non sarebbe ro emersi particolari atti a ritenerlo fasullo. L’episodio ripropone ancora una volta il problema dei troppi coltelli che girano per le strade di Napoli nelle tasche e nei giubbini di giovani e giovanissimi. Un fenomeno non nuovo in una città violenta e con una percentuale elevata di persone dedite al crimine, come la maggior parte delle metropoli del mondo.
Ma è soprattutto nel fine settimana e durante la movida, o in occasione di eventi straordinari, che è cresciuta l’abitudine a uscire da casa armati. Non è raro infatti che i tutori delle forze dell’ordine si sentano rispondere: «Llo faccio per essere pronto a difendermi». Come porre rimedio, ammesso che si possa? Una soluzione, limitata ma efficace, sarebbe una perquisizione dei genitori ai figli minorenni con successivo obbligo di restare a casa nel caso in cui non volessero mollare l’osso. Tornando invece alla vicenda di piazza Carlo III, i poliziotti del commissariato Montecalvario stanno cercando anche via social eventuali tracce dell’accaduto. A volte gli stessi protagonisti, proprio per l’irrefrenabile voglia di esserlo, si vantano di ciò che hanno fatto.
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