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Racket a tappeto a Miano, nuovo clan Balzano in aula

Racket a tappeto a Miano, nuovo clan Balzano in aula

Nel mirino del gruppo del ras Eduardo Romano un negozio di articoli sportivi. Sprint della Procura, arriva il processo: i sette aguzzini puntano allo sconto

NAPOLI. La Procura non perde tempo e dopo gli arresti messi a segno a fine dicembre dichiara concluse le indagini preliminari sulle nuove leve del clan Balzano, il gruppo di mala che negli ultimi mesi ha assunto il controllo degli affari criminali in tutto il quartiere Miano. La pubblica accusa ha anche chiesto e ottenuto la fissazione dell’udienza camerale per i sette imputati, che dal canto loro hanno però presentato istanza di rito abbreviato: una mossa pressoché obbligata per cercare di limitare i danni in caso di eventuale condanna.

Andranno dunque alla sbarra il prossimo 9 maggio i presunti aguzzini Antonio Aceto, Maurizio Aceto, Luciano Carbone, Giovanni Castiello, Cristian Celentano, Eduardo Franco Romano e Salvatore Maggiore, tutti a vario titolo accusati di racket. Nelle fasi successive dell’iter processuale toccherà poi al collegio difensivo (avvocati Domenico Dello Iacono, Rocco Maria Spina, Carmela Perone e Immacolata Carratore) provare ad aprire una crepa nel quadro indiziario. L’impianto accusatorio si è però rivelato fino ad ora piuttosto granitico, tant’è che a inizio gennaio il gip, al termine dell’udienza di convalida del fermo, aveva confermato tutte le misure cautelari.

La vicenda oggetto dell’inchiesta era alquanto scabrosa e inquietante. «Noi stiamo facendo questa Pasqua e pure quell’altra là». Ma è Natale e i sette esponenti del gruppo di “Abbasc Miano”, che ora controllerebbe pure “Miano di sopra”, volevano a metà dicembre scorso tutte e tre le rate del pizzo per complessivi 1.500 euro. La vittima, titolare di un negozio di abbigliamento sportivo di Chiaiano, e i due fratelli però non hanno ceduto: così, dopo indagini a tempo di record è scattato il fermo di cui il nostro giornale aveva scritto in esclusiva. In manette sono così finiti Eduardo Franco Romano, suocero del ras detenuto Matteo Balzano, Cristian Celentano, Maurizio Aceto, il cugino Antonio Aceto, Luciano Carbone, zio di Salvatore Scarpellini; Giovanni Castiello e Salvatore Maggiore.

Tutti indagati per estorsione e tentata estorsione commessi da settembre 2022 a dicembre. La polizia stavano attenta a ogni mossa in chiave antiracket nella zona. Fino a quando la strada degli agenti si è incrociata con i tre fratelli che hanno sporto denuncia, stanchi di sopportare gli affiliati al clan che entravano nel negozio, prendevano la merce e non pagavano o al massimo versavano un 10 per cento di acconto mai saldato. La misura è diventata colma quando Salvatore Maggiore e Antonio Aceto, che asseriva di essere il figlio di Eduardo Franco Romano, volevano “aprire conti separati”.

Al rifiuto sono scattate diverse rappresaglie, la più grave a novembre. «Ha detto Cristian che tenete 10 minuti di tempo per chiudere il negozio o vi schiattiamo la testa». Minacce culminate nell’arrivo al negozio di Chiaiano di Carbone come rappresentante dello “zio”, il ras Romano: «Io vedo di risolverla nel migliore dei modi... ma devo sentire i compagni miei... ho sposato una causa e io mi sposo tutti i problemi».

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