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26 Aprile 2023 - 09:59
Offensiva dei De Micco-De Martino grazie al patto coi reduci dei D’Amico. Il clan conquista l’ultimo rione, residenti sgomberati per aprire nuove “basi”
NAPOLI. Con i capizona rivali ormai ristretti in carcere o sepolti sotto terra, gli ultimi reggenti del clan De Micco-De Martino si trovano davanti a sé una strada spianata e che stanno percorrendo a tutta velocità. Dopo gli ultimi, gravissimi fatti di cronaca, la tensione a Ponticelli non accenna ancora a calare e la prova sembra arrivare da quanto avvenuto negli ultimi giorni all’interno del Parco Conocal, storico feudo del gruppo D’Amico “Fraulella”, dove proprio grazie al supporto di quest’ultimo, la cosca capeggiata dai “Bodo” di San Rocco e dagli “Xx” del rione Fiat sta rapidamente assumendo il controllo degli affari criminali. Stando a quanto riferito dal sito “Napolitan”, nel complesso di edilizia popolare stretto tra via Mario Palermo, via Il Flauto Magico e via Sambuco alcune paranze di malviventi hanno già eseguito almeno una decina di “sfratti”.
Nel mirino della cosca sarebbero finiti in particolare gli inquilini di alcune abitazioni di proprietà del Comune che, nonostante la legittima assegnazione di cui erano beneficiari, sono stati costretti ad allontanarsi dall’oggi al domani. Facile immaginare a cosa possano servire quegli appartamenti: impiantare nuove basi di spaccio per ridare slancio agli affari della cosca dei De Micco-De Martino, che allo stato attuale avrebbe quindi stretto un inedito accordo con i reduci del clan D’Amico, decimato dalla colossale retata del 2016 ma ancora attivo grazie ad alcune donne recentemente scarcerate e molto attive proprio in materia di traffico di droga.
La nuova offensiva è scattata all’indomani dell’omicidio di Bruno Solla “Tatabill”, ammazzato a colpi di pistola a inizio mese davanti la propria abitazione del Lotto 0. Con la morte di Solla secondo gli investigatori, che segue a distanza di anni quella del fratello Salvatore “’o sadico”, esce dalla scena camorristica un altro personaggio storico di Ponticelli. La pista più seguita, al momento unica, porta alla faida con i De Micco ma con una possibile variante rispetto all’ipotesi iniziale: “Tatabill”, ritenuto organico ai De Luca Bossa, sembra volersi rendere autonomo e come il congiunto si sarebbe rifiutato di pagare il “pizzo” ai “Bodo”. Non prendeva precauzioni, usciva regolarmene e i sicari hanno avuto gioco facile nell’intercettarlo, intorno alle 21.
Bruno Solla era salito alla ribalta della cronaca nel 2021 quando nell’arco di tre giorni fu arrestato e scarcerato per resistenza a pubblico ufficiale, con l’aggravante di aver compiuto una fuga che poteva rivalersi pericolosa per altri motociclisti e automobilisti, e inosservanza alle prescrizioni della sorveglianza speciale. Per il primo reato il giudice per le indagini preliminari convalidò l’arresto, per il secondo Solla restò indagato ma a piede libero. Il gruppo Solla di Ponticelli, in passato legato ai Sarno quando quest’ultimo era l’unico clan, è conosciutissimo dalle forze dell’ordine che si occupano della malavita del quartiere. Negli ultimi anni Salvatore, così come anche Bruno, si era avvicinato ai De Luca Bossa, oggi ormai ridotti ai minimi termini.
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