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27 Aprile 2023 - 09:33
Torna d’attualità la vicenda del Presidio sanitario intermedio di Barra, che diventerà casa di comunità secondo quanto previsto dall’atto aziendale dell’Asl Napoli 1 redatto lo scorso marzo. A sollevarla è la Consulta popolare Salute e Sanità della città di Napoli, istituita con decreto del sindaco nel 2018 e approvata dal consiglio comunale nel 2021, il cui timore è che la struttura sia, si legge in una nota, «completamente assoggettata all’Ospedale del Mare». Di qui la necessità che sia considerato «un’entità autonoma di derivazione territoriale con aspetti ospedalieri» e che ci sia «una direzione medica di presidio forte con l’attribuzione dell’Unità operativa complessa». Secondo la Consulta «la rinnovata e ridefinita vocazione ambulatoriale del presidio deve avere, come obiettivo importante ed elemento qualificante, l’operatività nelle dodici ore di tutte le unità operative. In tal modo sarà possibile offrire ai cittadini servizi di cui hanno bisogno nell’arco della giornata attraverso un migliore utilizzo di risorse umane e tecnologiche». E ancora: «Oltre al nodo nevralgico delle attività chirurgiche, di grande importanza è poi la definizione dei rapporti di tutte le altre attività svolte nel presidio con quelle del territorio e, in particolare, con i medici di medicina generale e il pediatra di libera scelta, attraverso ogni possibile forma di loro partecipazione culturale e operativa all’interno del presidio stesso, compresa la possibilità di offrire spazi e personale di supporto per lo svolgimento di attività mediche di gruppo». Per questo «particolare attenzione deve essere dedicata alla possibilità del presidio di partecipare alle attività di assistenza domiciliare, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni specialistiche a domicilio rese da medici, infermieri e tecnici». Il Presidio sanitario intermedio di Barra era stato realizzato nel 1991 con i fondi della 210/81 per la ricostruzione delle zone terremotate, consegnato alla Asl Napoli nel 1997 e aperto nel 1999. La struttura si configurava di tipo ospedaliero, limitatamente all’attività ambulatoriale e di ricovero diurno, con diversi tipi di prestazioni tra le quali esami strumentali; attività chirurgica ambulatoriale, di day hospital e day surgery; migliore comfort e riduzione delle liste d’attesa; filtro ospedaliero. Una sorta di “ospedale di giorno” che serviva un’utenza di 300mila persone tra gli abitanti della zona orientale di Napoli e i comuni limitrofi. Attualmente è un punto di raccordo tra le attività ospedaliere e quelle del territorio, in particolare dei distretti sanitari di base, collocandosi come filtro all’ospedalizzazione e al trattamento dei codici bianchi. Inoltre, secondo quanto segnala la Consulta, il Presidio dà la possibilità, tra le altre cose, «di effettuare efficacemente e con strumentazioni all’avanguardia molti screening quali quelli senologico, colon-rettale, della cervice uterina e del papilloma virus», oltre a poter «day surgery e percorsi ambulatoriali complessi e coordinati chirurgici» oltre a possedere «una cardiologia tale da potersi configurare sia come pre che post ospedaliera e una Uo Fisiatrica di riabilitazione con piscina terapeutica in grado di poter offrire una riabilitazione post ospedaliera».
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