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In carcere per l'omicidio di Rosa Gigante, le occupano casa

In carcere per l'omicidio di Rosa Gigante, le occupano casa

NAPOLI. La casa della donna arrestata per l'omicidio dell' anziana madre di un salumiere famoso per i suoi video su TikTok era stata occupata abusivamente. L’altra notte i carabinieri a Napoli sono intervenuti in via Vicinale Sant'Aniello 21. Una donna con il figlio di quasi due anni è entrata nell'appartamento di Stefania Russolillo, 47 anni, in carcere perchè indagata dell'omicidio di Rosa Gigante, 73 anni, madre di Donato De Caprio, il salumiere che nel quartiere della Pignasecca è famoso per lo slogan «con o senza mollica» per pubblicizzare i suoi panini. Uno dei tanti paradossi cui ormai si assiste frequentemente a Napoli. I carabinieri sono intervenuti dopo una segnalazione che, appunto, riassumeva l’intera vicenda. I carabinieri hanno trovato la porta d'ingresso forzata. Madre e figlio erano nell'abitazione, che non era stata posta sotto sequestro ma sottoposta a perquisizione subito dopo la tragedia per ricavare materiale, qualora ce ne fosse, utile alle indagini. Dopo l'arresto di Stefania Russolillo, Il marito e il figlio della donna si erano allontanati per evitare eventuali ritorsioni o gesti sconsiderati nei loro confronti da parte di residenti o comunque di conoscenti della vittima, soprattutto dopo l’esame autoptico che aveva evidenziato una morte avvenuta per strangolamento. Sul cadavere furono state anche riscontrate bruciature, dovute a quel tentativo, di cui si era subito parlato, di dare fuoco al cadavere. Un delitto efferato ragione anche e soprattutto dell’abbandono da parte del marito e del figlio della Russolillo, dell’appartamento di via Vicinale Sant’Aniello. Ovviamente mai potendo immaginare che di lì a pochissimi giorni quella casa a Pianura sarebbe stata occupata abusivamente, anche perchè si tratta dello stesso stabile in cui è avvenuto l'omicidio della madre di Donato, in quanto Rosa Gigante e Stefania Russolillo erano vicine di casa. I carabinieri hanno anche aperto un fascicolo d’indagini su questo ultimo evento, per fare piena luce sulla vicenda. Indagini che vanno ad integrarsi a quelle sull’omicidio di Rosa Gigante. Stefania Russolillo, in carcere come maggiore indiziata del delitto, avrebbe infatti dapprima fornito una parziale confessione, poi ritrattata. Subito dopo la 48enne avrebbe fornito una terza versione, o meglio, avrebbe detto di non ricordare nulla di quanto avvenuto e per questo non ha più risposto ad alcuna domanda del magistrato che ha disposto una perizia psichiatrica sulla donna che sarebbe in cura presso un centro di igiene mentale di Napoli. Intanto per capire se la donna ha disturbi psicologico e poi per cercare di fare piena luce sulla dinamica e sul movente del delitto. Le indagini sono a 360 gradi ma resta la domanda, al momento irrisolta, di un parente della settantaduenne che proprio al funerale piangendo chiedeva «perchè?». La donna fu trovata senza vita nella tarda mattinata del 18 aprile nella sua abitazione al piano terra in un complesso di palazzine popolari in via vicinale Sant’Aniello a Pianura. Un omicidio prima confessato dalla presunta assassina, che attualmente si trova nel carcere femminile di Pozzuoli, Rosa Russolillo, e poi ritrattata. Ancora diversi gli aspetti da chiarire nelle indagini affidate alla Squadra Mobile ai quali forse potrà servire la perizia psicologica stabilita dal magistrato sulla Russolillo. Al momento si pensa a motivi futili di carattere condominiale, ma anche questi stanno perdendo valore con il passare del tempo andando ad aggiungere nebbia a quei momenti fatali prima che scattasse qualcosa nella mente della quarantasettenne che l’hanno portata, se sarà confermato, ad uccidere una donna di 72 anni in maniera così efferata.

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