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28 Aprile 2023 - 08:40
NAPOLI. Cessione Sapna: la Corte dei Conti dà ragione ai consiglieri metropolitani Giuseppe Nocerino e Domenico Esposito Alaia. Parere negativo dunque in ordine all'acquisizione dell'Ente d'Ambito del capitale sociale della città Metropolitana di Napoli nella società Sapna Spba. «Era mio dovere, in qualità di presidente della Commissione Trasparenza, fare chiarezza su quella che palesemente si presentava come un'azione irregolare e che non tutela affatto i cittadini dell'area Metropolitana di Napoli, costretti a pagare tariffe poco ottimali per la gestione dei rifiuti e degli impianti di smaltimento – le dichiarazioni del consigliere metropolitano, Giusepe Nocerino - La cessione della Sapna agli Enti d'Ambito per nascondere le inadempienze di cui questi ultimi sono responsabili, è un atto scellerato e superficiale al quale non potevamo non opporci nell'interesse dei cittadini».
LA VICENDA. Lo scorso marzo, il Consiglio metropolitano di Napoli, per altro senza neppure la presenza del sindaco Manfredi, dà il via agli atti propedeutici per la cessione del 51% del capitale sociale di Sapna (società per azioni a socio unico, il cui capitale è interamente partecipato dalla Città Metropolitana di Napoli, che si occupa del servizio di gestione integrata dei rifiuti) agli Enti d'Ambito. Il presidente della commissione trasparenza e consigliere metropolitano Giuseppe Nocerino, insieme ad altri consiglieri di opposizione tra cui Domenico Esposito Alaia, contestano l'azione sollevando perplessità sia sul piano tecnico che politico e chiedono sia fatta chiarezza. Nocerino presenta prima una richiesta di accesso agli atti e in seguito un esposto alla Corte dei Conti nel quale specifica tra l'altro, due cose importanti: il progetto di gestione in house per lo svolgimento del servizio pubblico di gestione degli impianti derivante dalla vendita non è basato su motivazioni di convenienza e coerenza della scelta, con i principi di economicità, efficienza ed efficacia in ossequio ai quali la nuova organizzazione societaria e il nuovo managment dovrebbe gestire il servizio ed avere una regolazione delle tariffe che pagano i cittadini e che tendenzialmente dovrebbero essere abbassate. Gli acquirenti Enti D'Ambito 1, 2, 3, hanno deliberato l'acquisto senza inviare atto deliberativo all'Autorità Garante della Concorrenza e la Corte dei Conti non ha trasmesso parere nei 60 giorni che scadono il 29 aprile 2023. La Corte dei Conti da ragione ai consiglieri ed emette ben tre pareri negativi, uno per ogni Ente d'Ambito, a fugare ogni dubbio.
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