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28 Aprile 2023 - 12:52
«Contiamo al massimo a dicembre o gennaio di aprire i cantieri nell'Albergo dei Poveri». Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto questa mattina a un convegno nella Basilica della Pietrasanta, a Napoli, organizzato da associazioni culturali del territorio.
«Sono ministro da appena 6 mesi - ha ricordato Sangiuliano - e un mese fa ho firmato un decreto per trasferire altri 33 milioni di euro sul progetto dell'Albergo dei Poveri a cui credo molto. Ho portato personalmente, ho quasi trascinato a Parigi il sindaco di Napoli e il dottor Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia che è soggetto attuatore, ed è un bene che lo sia altrimenti ci saremmo persi nei meandri della burocrazia. Li ho portati a Parigi a vedere l'operazione della grande biblioteca voluta da Mitterrand, costato 300 milioni, per vedere come loro hanno operato. Abbiamo fatto una sessione di lavoro con i tecnici della biblioteca di Parigi, ci hanno fatto vedere cosa hanno realizzato e come, per trasferire alcuni contenuti nell'Albergo dei Poveri. In appena 6 mesi ho sottoscritto con il sindaco un accordo di programma, ci ha lavorato il mio consigliere Schifone, già firmato e bollinato, dove abbiamo dato vita ai contenuti. Mattarella mi dice che a breve le gare d'appalto saranno completate, contiamo al massimo a dicembre-gennaio di aprire i cantieri nell'Albergo dei Poveri».
MONTE DI PIETà E FLORIDIANA. «Il Ministero ha quasi perfezionato l'acquisto dell'edificio del Monte di Pietà, che era del Banco di Napoli. Vogliamo destinarlo a una funzione culturale e museale, certo non ci metteremo dentro un ristorante». Nel suo intervento Sangiuliano ha rivendicato l'azione del Ministero su Napoli, ricordando i progressi del progetto di riqualificazione dell'Albergo dei Poveri di piazza Carlo III e non solo: «Tra qualche settimana - ha annunciato il ministro - volgerò lo sguardo alla Floridiana, che versa in condizioni di degrado e che invece può diventare un importante polmone verde per la città e i giovani».
AUMENTO BIGLIETTI. «Sul costo dei biglietti i fatti hanno dato ragione a me». «In Italia - ha spiegato Sangiuliano - siamo generosissimi in quanto a gratuità. Alle domeniche gratis abbiamo aggiunto il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre, non facciamo pagare i ragazzi fino ai 18 anni, ovviamente i disabili e i loro accompagnatori. Per gli anziani vogliamo sperimentare un sistema di card che consenta a un anziano di pagare un quantum annuale che gli consenta di visitare tutti i musei e siti della sua città. Francamente io rispetto tutte le culture, ma all'estero ci fanno pagare certe cose, perché non dobbiamo noi far pagare le nostre bellezze? I fatti hanno dato ragione a me, perché abbiamo avuto delle cifre di accessi veramente eccezionali in questi giorni: più di 20mila persone al Colosseo, 20mila persone a Pompei, quasi 10mila agli Uffizi nonostante avessimo di poco ritoccato il biglietto di accesso».
«MINISTRO DEVE FARSI VEDERE O COSE NON MARCIANO». «Sono stato ben due volte ai Girolamini a controllare personalmente i lavori, perché penso che un ministro debba avere anche una presenza fisica. Se ti fai vedere le cose riesci a spingerle, se resti solo una carta o un decreto o un timbro le cose non marciano».
BAGNOLI. «Napoli negli anni '50 '60 era la terza realtà industriale della nazione, contendeva a Milano, a Torino e a Genova, le città del famoso triangolo industriale, primati industriali importanti. Avevamo 300mila occupati nell'industria. Tutto questo, anche per scelte scellerate, non esiste più. Al posto dell'Italsider a Bagnoli non è stato fatto nulla, in altre parti del mondo in 40 anni hanno fatto grandi cose, qua stiamo ancora a discutere e a girare le carte».
«Non abbiamo più l'Olivetti che era un'eccellenza tecnologica, la Cirio, decine di realtà industriali nel nostro territorio. Dobbiamo dare una prospettiva, uno sviluppo. Dico sempre - ha aggiunto Sangiuliano - che l'Italia ha due grandi pilastri, due potenzialità: una è l'impresa, l'altra è la cultura. Noi siamo un unicum nel mondo. I cinesi ci possono copiare qualsiasi cosa, ma non potranno mai copiare il Colosseo, il Mann, Pompei, il centro storico di Napoli della cui importanza sono più che consapevole. È forse il più grande centro storico d'Europa e un concentrato, uno scrigno di tesori. Ogni cosa che è in questo centro storico ha di per sé un grande ed enorme valore. Abbiamo una grande direttrice di sviluppo socio economico che è la cultura, e dobbiamo farlo con intelligenza combinando i due elementi dell'articolo 9, da una parte la tutela, dall'altra lo sviluppo, anche perché la cultura non deve diventare una cosa inerte o museale ma dev'essere una cosa aperta».
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